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venerdì 29 gennaio 2010
Arte e Cronaca
giovedì 28 gennaio 2010
martedì 26 gennaio 2010
CoRPo DI DoNNa - L'eFFIMERo e L'eTeRNo
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L'Associazione culturale ART-ART Impruneta (Fi) presenta
CoRPo DI DoNNa - L'eFFIMERo e L'eTeRNo
Fotografie di FRANCO BUSIGNANI e GIOVANNA SPARAPANI
Presentazione di Pina Giacobbe
INAUGURAZIONE Sabato 6 febbraio 2010 ore 16,30
Apertura mostra:
dal martedi alla domenica ore 16:00 - 19:00
Con il patrocinio del Comune di Impruneta
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Inserito da ENZO CORRENTI
Arte e Cronaca
lunedì 25 gennaio 2010
domenica 24 gennaio 2010
MICHELE CASCELLA
(Ortona, 1892 - Milano , 1989)
Michele Cascella, famoso paesaggista crepuscolare italiano, nasce ad Ortona, in provincia di Chieti, il 7 settembre 1892 . Il suo primo maestro è il padre Basilio che credendo successivamente nel valore delle opere di Michele, gli organizza mostre in Italia e all'estero. A soli 15 anni allestì la prima personale a Milano. Passò la sua giovinezza a Pescara, ma presto cominciò a girare il mondo. Nel 1909 tenne la sua prima mostra all'estero, a Parigi. Ne seguirono tante altre: a Bruxelles nel 1928, a Londra nel 1929, in Sudafrica nel 1937, a Buenos Aires e a Los Angeles nel 1948. Alle Biennali di Venezia partecipò ininterrottamente dal 1928 al 1942. Fissò la sua residenza a Milano a partire dal dopoguerra. E' considerato un paesaggista crepuscolare, ama le vecchie case diroccate, i conventi, i prati fioriti, gli angoli di pace che evocano memorie, predilige soprattutto il paesaggio e la natura morta, specialmente le composizioni di carattere floreale. le opere di Cascella non hanno bisogno di letture lunghe e particolareggiate, si danno immediatamente per quello che sono, concentrando la loro ricchezza comunicativa, il loro “effetto” in pochi attimi. Le sue opere sono conservate in numerosi musei di tutto il mondo ed in prestigiose collezioni private. I suoi dipinti sono inoltre conservati presso la “Galleria Nazionale d’Arte Moderna” di Roma, la “Galleria Civica d’Arte Moderna” di Torino e nel Museo di Pescara dedicato agli artisti componenti la famiglia Cascella. Muore a Milano il 29 agosto 1989.
giovedì 21 gennaio 2010
i RiTRaTTi Di FRaNCeSCo SaVeRiNo
Il bambino più bello del mondo
Bacio d'amore
Bambina
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Francesco Saverino, artista del sud trapiantato a Prato, autodidatta.
Francesco ama disegnare da sempre, preferendo il ritratto.
Rendendosi conto delle sue doti avrebbe voluto approfondire e perfezionare
le varie tecniche del disegno e della pittura.
Le circostanze della vita lo portano a lasciare la sua Sicilia e a stabilirsi
in Toscana a Prato. Ma la passione per il disegno ha il sopravvento e lo stimola
ad approfondire in maniera autonoma varie tecniche a lui sconosciute.
Il suo spirito creativo e il lavoro artistico che osserviamo è frutto della sua smisurata
passione e della sua voglia di imparare a migliorarsi.
I suoi ritratti esprimono vita in ogni suo aspetto…
dolore, gioia, serenità, tristezza.
Le sue opere sono vere come è la sua capacità di interpretare il sogno di vivere.
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Inserito da ENZO CORRENTI
mercoledì 20 gennaio 2010
Mai Più... Per non dimenticare
8 MaRZo 1,10,100,1000 aRTiSTe CuCiTe iN uN'uNiCa TeLa
8 Marzo 1,10,100,1000 Artiste Cucite In Un'Unica Tela
Cerco artiste che vogliono celebrare l’8 marzo “IN ARTE “
Progetto: Internazionale Organizzato da Virginia Milici (Virgy)
Titolo :“IO VOGLIO… .PACE -AMORE- RISPETTO”
1)Ogni Artista ci metta la sua Faccia (Self-Portrait -Autoritratto)
15) Avvertenze (IMPORTANTE) :)Non si accettano Misure o supporti diversi da quelle indicate nel Bando.
MOSTRA (la ricerca è iniziata)
Diffondi la notizia anche alle tue amiche artiste ,falla girare per il mondo . Vuoi altre informazioni scrivimi:
e-mail :virginia@arte.it virgy@virginiamilici.org
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VINCENZO BALSAMO
(Brindisi, 1935)
Nato a Brindisi nel 1935, è a Roma che Vincenzo Balsamo trova la propria cittadinanza, e non soltanto artistica, già sul finire degli anni Cinquanta.
Dagli esordi figurativi, influenzati dalla pittura della "Scuola romana", Balsamo e' giunto, attraverso una scomposizione cubo-futurista dell'immagine e attraverso una forte sperimentazione dei materiali della pittura (negli anni Settanta), alla formulazione del suo stile personale lirico-astratto, collocando la sua ricerca pittorica nel superamento dello storico dualismo figurazione-astrazione. Così Vincenzo Balsamo è passato da una ricerca figurativa all’altra, da paesaggi toscani e laziali, nature morte e fiori, a linee frantumate e colori nati dal sentimento in un intricatissimo labirinto di linee che invadono a poco a poco il supporto, riempiendo ogni minimo spazio, rivelando geometrie leggere. Ammirando i quadri degli ultimi anni, si ha la sensazione che esprimano, una compenetrazione incessante della terra, del mare e del cielo. I pittori a cui si sente piu' legato, sono Segantini e Dorazio, dei quali ammira i diversi ma approfonditi rapporti con la luce e il colore. Dopo le prime mostre, comincia a viaggiare in Europa e conosce Andrè Verdet, Cèsar e Hartung. Nell'insieme della sua inesauribile produzione sono da ricordare, tra gli altri, il ciclo delle "Decomposizioni" tra il 1976 e il 1977 e quello delle "Evocazioni" (1978-79) mentre, a partire dal decennio successivo, l'artista ha modo di perfezionare al massimo il proprio personalissimo linguaggio aggiungendovi una inedita qualità lirica.
martedì 19 gennaio 2010
La mia biblioteca di cataloghi e libri d'arte
astrattismo classico
1947-1950
a cura di
Giuseppe Niccoli
saggio critico di
Marco Meneguzzo
testi di
Nicola Nuti e Mauro Pratesi
BERTI BRUNETTI MONINI NATIVI NUTI
MILANO - CENTRO D'ARTE ARBUR 6 novembre 2001 - 31 gennaio 2002
PARMA - GALLERIA D'ARTE NICCOLI 23 febbraio - 30 marzo 2002
PRATO - GALLERIA OPEN ART 6 aprile - 2 giugno 2002
lunedì 18 gennaio 2010
venerdì 15 gennaio 2010
GIORGIO TONELLI
(Brescia,1941)
Giorgio Tonelli è nato a Brescia il 5 settembre 1941. Laureato in giurisprudenza all’Università di Pavia nel 1964. Ha iniziato a dipingere professionalmente nel 1970. E' legato al gruppo dei pittori del Realismo esistenziale (Ferroni, Guerreschi Banchieri). Nel 1974 lavora nello studio di Gianfranco Ferroni , insieme al quale fonda il gruppo della Metacosa, con G. Bartolini, G. Biagi, B. Luino, S. Luporini e L. Mannocci. Dal 1976 si trasferisce a Londra per qualche anno, successivamente a Parigi e New York. Dal 1987 vive e lavora a Bologna. Nei suoi lavori il protagonista assoluto è il silenzio con una tecnica impeccabile riesce a trasformare periferie industriali, paesaggi urbani, campi deserti e vedute della pianura emiliana in scenari metafisici, fuori dal tempo e dallo spazio. Nei suoi dipinti la composizione e' rigorosa ed essenziale, le facciate delle case o delle fabbriche sono epurate pulite da qualsiasi dettaglio superfluo, gli edifici sono ridotti a volumi che ne evidenziano la struttura. L’unico elemento che sembra non sottrarsi allo scorrere del tempo e' il cielo.
Sue recenti mostre personali:
2001- Torino, Galleria Davico, Giuseppe Bergomi - Giorgio Tonelli, Due Maestri di Brescia;
2002 -Milano, Galleria Antonia Jannone, Dal tramonto all'alba;
2004 -Roma, Il Polittico, New York blues;
2005 -Bologna, Galleria Forni, Giuseppe Bergomi e Giorgio Tonelli ;
mercoledì 13 gennaio 2010
137infiniti Bottega d'arte pittorica
CENTOTRENTASETTEINFINITI
137infiniti: Sito di arte e di pittura
martedì 12 gennaio 2010
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 358 giugno 2003
lunedì 11 gennaio 2010
GIUSEPPE CAPOGROSSI
(Roma, 1900 - 1972)
Laureato in legge , comincia a dipingere nel 1921. Compie il suoi primo apprendistato artistico nello studio di Felice Carena. Espone per la prima volta nel 1927 in una sala dell'Hotel Dinesen d Roma, con Cavalli, Di Cocco, . Nello stesso anno si reca a Parigi , dove soggiorna a più riprese fino al 1933. Dopo un esordio con opere figurative che contribuiscono a definire la tendenza tonale della giovane pittura romana, nel 1933 con Cavalli Cagli ed Sclavi, espone alla galerie Jacques Bonjean di Parigi, presentato dal critico W. George, che per l'occasione conia il fortunato termine "Ecole de Rome". Nel 1949 dipinge il suo primo quadro astratto. Da qui in poi affida il suo lessico pittorico ad un unico segno, una sorta di tridente o forchetta che riproduce in svariate combinazioni, intitolando tutte le sue opere "Superfice" e numerandole progressivamente.Nel 1964 Capogrossi dichiarerà di essere semplicemente in una fase più avanti del figurativo, in cui le forme naturali non sono più imitate ma assimilate.
Negli anni del dopoguerra le sue ricerche sul segno lo affermeranno come uno dei maggiori esponenti dell’Informale in campo internazionale. L'artista nel corso della sua carriera ha partecipato a centinaia di mostre sia in Italia che all'estero, è stato invitato alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia negli anni 1934, 1936, 1948, 1950, 1952, 1954, 1962, 1964 e 1968, è presente alla Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma negli anni 1935, 1939, 1943, 1955 e 1957.
venerdì 8 gennaio 2010
Progetto "L'uomo della piazza"
mercoledì 6 gennaio 2010
martedì 5 gennaio 2010
GIUSEPPE BERGOMI
(Brescia, 1953)
Giuseppe Bergomi è nato a Brescia nel 1953, dove vive e lavora. Dopo un’infanzia passata in Francia, tra Grenoble e Lione, fa ritorno con la famiglia a Brescia. Abbandonati gli studi di ragioneria, comincia a lavorare e frequenta i corsi serali della AAB e poi l’istituto d’arte Savoldo, dopo il quale si iscrive a Milano all’Accademia di Brera, dove si laurea in pittura. Il suo esordio pubblico avviene nel 1978 alla Galleria dell’Incisione di Brescia, con una mostra di dipinti, “che – dice Bergomi - mi permettono di capire che perlomeno sono caduto in un equivoco”.
Dopo l' esordio come pittore, nel 1981 inizia la sua attività di scultore dedicandosi quasi esclusivamente alla terracotta policroma. Nel 1982, ancora alla Galleria dell’Incisione, espone le sue prime terracotte. Sono bagnanti, figure di donne colte nell’intimità, autoritratti con la moglie. La sua arte risulta modernissima poiché egli si avvale di una cultura e di una modalità epressiva, che non ha voluto tagiare i ponti con la storia, con il passato. Nel 1984 Mario De Micheli cura una sua personale alla Fondazione Corrente e l’anno dopo Bergomi espone a Cortina d’Ampezzo: la mostra è curata da Vittorio Sgarbi. A questa esperienza si affianca, a partire dal 1989, il lavoro in bronzo.Ha vinto il "Grand prix Château Beychevelle 1993" dell'omonima fondazione per l'arte contemporanea a Beychevelle (Bordeaux).Nel 1997 Furio Colombo e Vittorio Sgarbi lo invitano al Premio della Camera dei Deputati.
Nella foto:
lunedì 4 gennaio 2010
SATURNO BUTTO'
Portogruaro (VE) 1957
"Sono un pittore e faccio ritratti. E’ raro che mi trovi a dipingere qualcos’altro. Non sono certo di riuscire a spiegare perché subisco tanto il fascino della figura umana. Credo che i modelli coinvolti nel progetto abbiano un ruolo fondamentale: le pose, i preliminari, tutta la ricerca che precede la fisica realizzazione dell’opera avviene, inevitabilmente, con il loro contributo diretto ed in qualche modo questo “vissuto” si trasforma in una sorta di memoria che sfocia nel quadro finale. Mi capita spesso di lavorare con gli stessi modelli in più progetti: più conosco il soggetto che intendo dipingere più il quadro sarà il ritratto della persona con le sue particolarità caratteriali e psicologiche, oltre che fisiche; per questo non utilizzo, quasi mai, né figure idealizzate né modelli professionisti (cosa, peraltro, tecnicamente più semplice) ma preferisco le persone che incontro casualmente e che, in più occasioni, si autopropongono divertiti all’idea di fare qualche cosa d’inusuale.
Devo molto alla mia formazione scolastica, in particolare al Liceo Artistico e, in seguito, all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il Liceo mi ha fatto apprezzare il piacere del disegno classico, che ho perfezionato anno dopo anno, ed ancora adesso, fino a farlo diventare un elemento insostituibile nella composizione dell’opera. Con l’esperienza dell’Accademia ho potuto sviluppare una sensibilità artistica personale. Infatti, il contatto con le avanguardie degli anni ’70 e la conoscenza di personalità operanti in ambiti non tradizionali, hanno indubbiamente condizionato il mio percorso di ricerca senza però coinvolgermi a tal punto da rinunciare al disegno e alla pittura come mezzo d’espressione. Potrei affermare con certezza che la mia arte è il frutto del connubio tra il rigore didattico del Liceo Artistico e il pensiero liberale dell’Accademia di Belle Arti."