Getulio Alviani
(Udine, 1939)
L'artista si forma nell'ambito dell'architettura, del design, della grafica, della comunicazione visiva e dell'arte pura. Non si individuano periodi distinti per i suoi soggetti , ma una successione di ricerche polidirezionate, determinate alla risoluzione di problemi specifici. Dagli anni Cinquanta si impegna nell'indagine sulla fenomenologia della luce in relazione ai materiali e alle condizioni d' impiego. Seguono negli anni Sessanta lo studio e la realizzazione delle strutture ottico-dinamiche, speculari, delle "Cromostrutture", le analisi di vibratilità luminosa e le esperienze della Pop Art e di cinetica visuale. Dal 1965 si dedica agli "Environments", sperimenta l'integrazione delle arti visive nell'archittettura e nell'ambiente, e studia l'influenza della percezione visiva nel comportamento psicologico dell'uomo. Del 1974 sono le superfici e le strutture tridimensionali generate da formulazioni matematiche. Nel 1964 è invitato alla Biennale di Venezia ed espone nella mostra Nouvelles Tendences al Palazzo del Louvre di Parigi. Nel 1965 partecipa alla mostra The Responsive Eye al MOMA di New York e crea le prime stanze-ambienti con pareti a superficie vibrante.
Nel 1968 partecipa a Documenta 4 a Kassel. 1971-2003 Tiene mostre personali in vari paesi. Dal 1981 al 1985 dirige il Museo d'Arte Moderna di Ciudad Bolivar, Venezuela. Nuovamente invitato alla Biennale di Venezia nel 1986 e nel 1993.
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