(Ravenna, 1968)
Nata a Ravenna nel 1968, Margherita Manzelli è tra i nomi di maggior rilievo nel panorama artistico italiano contemporaneo.
Presentata al grande pubblico attraverso numerose esposizioni personali e collettive in Italia (Castello di Rivoli, Studio Guenzani e Viafarini a Milano) e all'estero (Whitechapel e Greengrassi a Londra, Centre d'Art Contemporain a Ginevra e VI Biennale di Istanbul), l'artista ha rappresentato il nostro paese in occasione della Biennale di San Paolo, Brasile nel 2002.
I quadri di Margherita Manzelli rappresentano giovani donne, leggermente alterate nelle proporzioni e nell'incarnato con segni di invecchiamento precoce nelle mani e nei piedi ed espressioni che ne sottolineano i corpi emaciati. Sono donne che l'artista ha incontrato o visto di sfuggita, e sulle quali ha sovrapposto alcuni dei suoi tratti somatici.
I personaggi dei suoi quadri tendono all'astrazione; ciò è in parte dovuto alla sobrietà dei soggetti dipinti ed in parte all'uso selettivo della memoria di Margherita Manzelli, che riduce la rappresentazione all'essenziale. La commistione di presenza e memoria e la proiezione di un'intensa vita interiore sui soggetti che l'artista ritrae è dilatata dall'introiezione di un terzo elemento: un sottile ed oscuro senso dell'umorismo. Le sue modelle trasudano ansia (sebbene infusa da un ironico senso di perplessità) con il più alto grado di intensità, al punto da apparire come prototipi di individui, come esempi di momenti precisi della vita di una donna.
Dal portale - MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo -.
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