Per tutti coloro che visitano questo blog
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Vi invito a guardare il documentario in fondo alla pagina è un'opera d'arte.
"Cosa c'è sotto le nuvole"
Il video descrive il degrado in atto nelle Alpi Apuane .
Regia,Testi,Musica di:
Alberto Grossi
Vincitore del premio speciale al Mountain Film Festival di Trento.
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mercoledì 20 gennaio 2010
VINCENZO BALSAMO
Vincenzo Balsamo
(Brindisi, 1935)
Nato a Brindisi nel 1935, è a Roma che Vincenzo Balsamo trova la propria cittadinanza, e non soltanto artistica, già sul finire degli anni Cinquanta.
Dagli esordi figurativi, influenzati dalla pittura della "Scuola romana", Balsamo e' giunto, attraverso una scomposizione cubo-futurista dell'immagine e attraverso una forte sperimentazione dei materiali della pittura (negli anni Settanta), alla formulazione del suo stile personale lirico-astratto, collocando la sua ricerca pittorica nel superamento dello storico dualismo figurazione-astrazione. Così Vincenzo Balsamo è passato da una ricerca figurativa all’altra, da paesaggi toscani e laziali, nature morte e fiori, a linee frantumate e colori nati dal sentimento in un intricatissimo labirinto di linee che invadono a poco a poco il supporto, riempiendo ogni minimo spazio, rivelando geometrie leggere. Ammirando i quadri degli ultimi anni, si ha la sensazione che esprimano, una compenetrazione incessante della terra, del mare e del cielo. I pittori a cui si sente piu' legato, sono Segantini e Dorazio, dei quali ammira i diversi ma approfonditi rapporti con la luce e il colore. Dopo le prime mostre, comincia a viaggiare in Europa e conosce Andrè Verdet, Cèsar e Hartung. Nell'insieme della sua inesauribile produzione sono da ricordare, tra gli altri, il ciclo delle "Decomposizioni" tra il 1976 e il 1977 e quello delle "Evocazioni" (1978-79) mentre, a partire dal decennio successivo, l'artista ha modo di perfezionare al massimo il proprio personalissimo linguaggio aggiungendovi una inedita qualità lirica.
(Brindisi, 1935)
Nato a Brindisi nel 1935, è a Roma che Vincenzo Balsamo trova la propria cittadinanza, e non soltanto artistica, già sul finire degli anni Cinquanta.
Dagli esordi figurativi, influenzati dalla pittura della "Scuola romana", Balsamo e' giunto, attraverso una scomposizione cubo-futurista dell'immagine e attraverso una forte sperimentazione dei materiali della pittura (negli anni Settanta), alla formulazione del suo stile personale lirico-astratto, collocando la sua ricerca pittorica nel superamento dello storico dualismo figurazione-astrazione. Così Vincenzo Balsamo è passato da una ricerca figurativa all’altra, da paesaggi toscani e laziali, nature morte e fiori, a linee frantumate e colori nati dal sentimento in un intricatissimo labirinto di linee che invadono a poco a poco il supporto, riempiendo ogni minimo spazio, rivelando geometrie leggere. Ammirando i quadri degli ultimi anni, si ha la sensazione che esprimano, una compenetrazione incessante della terra, del mare e del cielo. I pittori a cui si sente piu' legato, sono Segantini e Dorazio, dei quali ammira i diversi ma approfonditi rapporti con la luce e il colore. Dopo le prime mostre, comincia a viaggiare in Europa e conosce Andrè Verdet, Cèsar e Hartung. Nell'insieme della sua inesauribile produzione sono da ricordare, tra gli altri, il ciclo delle "Decomposizioni" tra il 1976 e il 1977 e quello delle "Evocazioni" (1978-79) mentre, a partire dal decennio successivo, l'artista ha modo di perfezionare al massimo il proprio personalissimo linguaggio aggiungendovi una inedita qualità lirica.
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