Niki de Saint-Phalle
(Parigi, 1930-San Diego, California 2002)
Moglie di Tinguèly, ha fatto parte del gruppo dei Nouveaux Rèalistes,corrente artistica promossa nel 1960 da Pierre Restany come espressione di un nuovo approccio percettivo aperto al mondo, realizzando i "pannelli-bersaglio" (sparando, un colpo dietro l’altro, sul quadro, faceva sgorgare a fiotti dalle “ferite”, i colori nascosti nelle cavità degli oggetti.) Collaborava , frattanto, con Tinguèly e, poi con Cunnigham, Kock, Rauschenberg, anche in realizzazioni scenografiche. Realizza, in seguito, gigantesche sculture, prima in gesso, più recentemente in poliestere, spesso a dimensione monumentale e ambientale, figure muliebri dalle forme esuberanti, in atteggiamenti grotteschi, una sorta di riflessioni sui ruoli femminili che la porta a dar vita a questa serie di sculture di donne partorienti, madri divoratrici, streghe e prostitute, e ( dopo un’ulteriore elaborazione ) alle famose “Nanas”, veneri moderne nei panni di ragazze da marciapiede deformate nelle proporzioni, figure vivaci e voluttuose in cartapesta dipinta, che accumula come giocattoli infantili. A caratterizzare gli ultimi anni di attività dell’artista sono però le grandi opere ambientali. In primo luogo il “Giardino dei Tarocchi”url], costituito da ventidue sculture ispirate agli Arcani maggiori del gioco, installate a partire dal 1978 a Garavicchio, presso Capalbio, nella tenuta di Carlo e Nicola Caracciolo. Qui emerge senza alcun dubbio che la sua fantasia e la sua immaginazione è stata sollecitata dalle opere di Gaudì. Quindi la “Fontaine Strawinsky” realizzata con Tinguely nelle adiacenze del Beaubourg e “L’Arca di Noè”, un parco giochi progettato con l’architetto Mario Botta per lo Zoo di Gerusalemme.
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