(Lipsia, 1902 - Parigi, 1989)
Hans Hartung è stato un pittore franco-tedesco.Colpito dalla perdita del padre e preoccupato dall’ascesa del nazismo, nel 1932 lascia la Germania e, dopo un periodo nelle baleari, dove la sua pittura si fa più “istintiva”, nel 1935 si trasferisce a Parigi, qui frequenta Hélion, Mondrian, Kandinsky, Calder ed espone annualmente al Salon des Surindépendants. Allo scoppio della guerra, dopo essersi unito ai volontari contro il nazismo passa gli anni della guerra nella Legione Straniera , e per una grave ferita nel 1944 gli viene amputata una gamba, diventa cittadino francese nel 1946. Nel dopoguerra gli artisti gestuali e segnici sorsero a schiere, ma egli fu tra i pochissimi a raggiungere la pienezza dell'espressione artistica. La sua pittura è fatta di gestualità estreme, tradotta in grandi segni ripetuti, quasi graffiasse la tela. Hartung viene riconosciuto , accanto a Jean Fautrier, come uno dei maestri dell'informale. La consacrazione internazionale avviene nel 1960, quando vince il Gran Premio Internazionale della Pittura alla Biennale di Venezia. Dagli anni sessanta l'artista moltiplica la sua produzione sperimentando nuovi materiali, e nuovi metodi; usa vinilici, acrilici, dipinge con pistole a spruzzo, stiletti, spugne, e le dimensioni dei suoi quadri diventano monumentali.Questa attitudine sperimentale si svilupperà sempre più fino a divenire sua caratteristica dominante per tutta la produzione degli ultimi trenta anni, e continuando a seguire la sua produzione pittorica e grafica fino alla morte, avvenuta il 7 dicembre 1989.
Nessun commento:
Posta un commento