Per tutti coloro che visitano questo blog

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Vi invito a guardare il documentario in fondo alla pagina è un'opera d'arte.

"Cosa c'è sotto le nuvole"
Il video descrive il degrado in atto nelle Alpi Apuane .

Regia,Testi,Musica di:
Alberto Grossi
Vincitore del premio speciale al Mountain Film Festival di Trento.

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lunedì 31 gennaio 2011

RICCARDO TOMMASI FERRONI

Riccardo Tommasi Ferroni
(Pietrasanta,1934 - Camaiore, 2000)

Riccardo Tommasi Ferroni uno dei massimi esponenti della figurazione internazionale contemporanea , nato nel 1934 a Pietrasanta in una famiglia di antiche tradizioni artistiche, ha iniziato giovanissimo a dipingere sotto la guida del padre, il noto scultore Leone Tommasi. Dopo gli studi classici a Viareggio e l’iscrizione alla facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Firenze, dove ha frequentato anche l’Accademia di Belle Arti, nel 1959 si è trasferito a Roma abitandovi ininterrottamente per oltre vent’anni, la città sarà per lui una fonte inesauribile di ispirazioni fantastiche. Scenari romani compaiono infatti nelle sue composizioni fino dagli anni ’60; sia nelle invenzioni caratterizzate da una accentuata vena satirica e surreale (spesso accompagnate da citazioni riprese dalla tradizione figurativa seicentesca) sia in quelle dai toni più decisamente tragici e, a volte, legate a tematiche sacre, artista decisamente fuori dal coro, ma insigne maestro dell'immagine. Ultimamente era tornato alla sua Toscana, e precisamente nella campagna di Pieve di Camaiore, ai piedi delle Alpi Apuane, dov’è morto il 22 febbraio 2000. La formazione umanistica è ben evidente nelle sue opere: soggetti mitologici, alternati a temi letterari classici, trasposti in una dimensione paradossale e immaginaria in cui la cronaca convive con la storia, l'antico col moderno, il tragico con l'ironico, il sacro col profano, originano un personale linguaggio stilistico saturo di citazioni colte. Delle sue innumerevoli mostre personali e collettive in tutto il mondo da ricordare la sua partecipazione alla IX Quadriennale di Roma nel 1965, esperienza che si ripeterà nel 1972 e 1986 e alla Biennale di Venezia del 1982.

martedì 25 gennaio 2011

PAPOTTO SEGUE PAPOTTO - Cinerea res e De-forme


PAPOTTO SEGUE PAPOTTO Cinerea res e De-formea
A cura di Giuseppe Carrubba e Carmela Infarinato1 febbraio
2 aprile 2011 AORISTO’ - Ristorante sopra il globo
Via Dè Buti, 11 – 51000 Pistoia
Tel. 0573 26506 - Fax. 0573 307620
info@aoristo.it - http://www.aoristo.it/
Chiuso Domenica e Lunedì
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Vernissage– Cinerea res: 1 febbraio 2011 ore 18.30
Vernissage– De-forme: 8 marzo 2011 ore 18.30
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Catalogo: Settegiorni Editore (disponibile dal 21 marzo 2001)
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Papotto segue Papotto è un progetto dell’artista Luigi Russo Papotto per lo spazio espositivo AORISTO’ a Pistoia. Due mostre personali - Cinerea res, la prima in ordine temporale, e De-forme – che esprimono i due fondamentali aspetti della poetica dell’artista: un fare scultura che si afferma da un lato attraverso la relazione con lo spazio fisico, sociale e culturale, e dall’altro con la sperimentazione formale della materia e del materiale, di volta in volta indagati e sottoposti a continue e variabili trasformazioni.
La curatela del progetto è affidata a Giuseppe Carrubba per Cinerea res, dal 1 febbraio al 5 marzo 2011, e a Carmela Infarinato per De-forme, dal 8 marzo al 2 aprile 2011. Cinerea res è un’installazione e una narrazione sull’uomo, sulla natura e sulla sacralità violata di questo rapporto, un racconto di ciò che può rimanere attraverso indizi, simboli e ombre. “Una società alienata e narcotizzata dal massimalismo delle immagini e dalla logica del potere e del profitto rischia di nascondere e annebbiare le piccole storie e la natura delle cose. La natura ed i bisogni degli individui quando avranno legittimità e potranno diventare storia e moltitudine? Cinerea res racconta della vita e della morte, è un’idea per arrivare al cielo per sollecitare nell’uomo una riflessione ed una rivolta da cui far emergere le parole della possibilità (G. Carrubba, Pistoia, 2011).”
De-forme mette in mostra un percorso visivo dove la scultura dialoga con lo spazio e le potenzialità espressive della forma e del materiale, all’interno di un gioco dialettico basato sulla dinamicità degli elementi in questione, sulla possibilità di essere continuamente altro attraverso la trasformazione e la varietà dei punti di vista. “Oltre le suggestioni estetiche è indubbio che il lavoro di Papotto rivendica una sua carica concettuale. Le De-Forme, già presentate alla fine degli anni Novanta, e i Di-Segni si arricchiscono qui di validazioni altre: la scultura ha abbandonato il piedistallo, è espressione di possibilità formale e proprio nell'essere possibilità esprime tutta la precarietà che caratterizza l'uomo e il mondo. Precarietà dell'esistere, precarietà dell'essere (C. Infarinato, Pistoia, 2010 - 2011). Le forme deformate transitano senza soluzione di continuità e producono un cortocircuito estetico dettato dalla sovrabbondanza di stimoli sensoriali, dalla precarietà implicita nel cambiamento e dalla perdita di un senso forte ed univoco. Sono metafore estetiche e sociali che sublimano libido e identità di genere in un continuo dialogo di scambi e di compenetrazioni.
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Inserito da ENZO CORRENTI

giovedì 20 gennaio 2011

ΕΝΤΡΟΠH - Entropia In-Trasformazione III edizione




ΕΝΤΡΟΠH - Entropia In-Trasformazione III edizione
eVeNTo Di aRTe CoNTeMPORANea aL MuSeo Di SToRia NaTuRaLe DeL MeDiTeRRaNeo
LIVORNO, dal 29 gennaio 2011 al 27 marzo 2011
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Entropia, evento di arte contemporanea che si svolgerà ad Livorno e che vede il patrocinio delle Province di Firenze e Livorno

In occasione della partenza dei programmi culturali 2011 il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno apre le porte ad “ENTROPIA” un evento di arte contemporanea con la E maiuscola, che vede protagonista il nostro Ecosistema e le sue trasformazioni interpretate dalle opere di artisti toscani attivi ormai da anni sul territorio, le cui opere cercheranno una stretta armonia con l’ambiente che le accoglie. L’evento curato da Francesca Roberti dell’Associazione Art Art Impruneta e sostenuto dal Museo di Storia Naturale e del Mediterraneo di Livorno verrà presentato da Giampaolo Trotta, critico d’arte, e sarà ospitato negli spazi della nuova Sala delle Mostre Temporanee del Museo.

Entropia è un evento emozionante, un messaggio diretto alla mente dell’osservatore. Opere che coinvolgono i sensi, materiali semplici, materiali che la natura ci regala alimentando il nostro pianeta. Il prodotto della terra che trova la sua bellezza attraverso l’espressione artistica di 10 Maestri che spaziano nelle tecniche della scultura, della pittura, della fotografia, della video-art e dell’installazione, Enzo Correnti, Antonio De Rose, Ignazio Fresu, Oronzo Ricci, Giovanna Sparapani, Fiorella Noci, Ugo zatini, Vittoria Romei, Franco Berretti, Gerardo Cammarota. Il messaggio forte che questa mostra vuol dare: purezza, bellezza, rispetto, capacità di manipolazione, funzionalità, salute, esaltazione di esse a sfavore del degrado, dell’annientamento, del rifiuto.

Un’efficacia di impatto visivo che trasporta l’osservatore nella dimensione materiale del meccanismo dell’ecosistema. Lavori questi in mostra che lottano con la trasformazione esasperata, la perdita di controllo, la degenerazione irrefrenabile dell’uomo e di tutto ciò che lo circonda, verso l’alienamento della sua generatrice.
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Inserito da ENZO CORRENTI

lunedì 17 gennaio 2011

ALBERTO ABATE

Alberto Abate
(Roma, 1946)

Alberto Abate nasce a Roma, dove vive, da una famiglia di origine catanese. Si trasferisce con la famiglia a Catania, e alla morte del padre, scultore, frequenta il locale Istituto d'Arte si diploma e si iscrive all'Accademia di belle arti di Roma. Nel 1978 Renato Barilli lo invita alla galleria "Duemila" di Bologna a tenere una mostra e una "performance" al circolo Marcel Duchamp. Nel 1980 aderisce al progetto di rinnovamento culturale e artistico promosso dalla galleria La Tartaruga di Plinio De Martis e partecipa alla mostra Sei Pittori, che può essere considerata la pietra di fondamento del ritorno alla pittura.Nel 1984 viene invitato alla XLI Biennale di Venezia e a Londra alla galleria Edward Totah. Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale di Roma e presso la Jack Shainman Gallery di New York e di Washington.Numerose le mostre che susseguono in Italia e all'estero dalla metà degli anni Ottanta in poi. Nel 1988 una sua opera di metri 4x3 viene acquistata dalla Rosenwood Corporation di Dallas e installata nel grande edificio progettato da Philip Johnson The Crescent; sempre a Dallas espone al Museum of Art League.Nel 1989 è alla mostra Pintura Italiana esposta nei musei di Rio de Janeiro e di San Paolo del Brasile e alla mostra Diptych che tocca diversi musei, tra cui quello di Helsinki e la Biennale di Istanbul. Esponente principale della 'Pittura Colta', rifiuta il citazionismo e precorre un nuovo stile della pittura, orfico e gotico insieme. Artista visionario rinnova continuamente l'immagine con spirito critico senza lasciarsi condizionare dallo stile stesso. L'artista nel corso della sua attività artistica ha guardato al Simbolismo e in special modo ad Alberto Martini. I suoi lavori sono caratterizzati da un ritorno a tecniche pittoriche tradizionali, e fanno riferimento a ricerche che recuperano elementi della storia dell'arte. I suoi soggetti sono composizioni di carattere fantastico surreale, con accenti riferibili al primo romanticismo visionario.

mercoledì 12 gennaio 2011

OPERA IN PRIMO PIANO ( Fabio Sciortino)


FABIO SCIORTINO

Life in still - life 2010
inchiostri, pastelli acrilici,olio, matite
su tavole di multistrato di pioppo
cm 150 x 150

sabato 8 gennaio 2011

REMO SQUILLANTINI

Remo Squillantini
(Arezzo, 1920-Firenze, 1996)

E' nato a Stia, Arezzo nel 1920 ed è scomparso a Firenze, dove ha vissuto e lavorato, nel 1996. Dopo essersi dedicato ad una intensa attività di illustratore che lo ha visto impegnato con importanti editori, a partire dal 1970 si è dedicato esclusivamente alla pittura, ottenendo subito importanti riconoscimenti ricercando un’identificazione nel soggetto e immagini capaci di rendere con efficacia la sua visione del mondo, elaborando una galleria di personaggi intenti nei riti della quotidianità e di cui evidenzia vizi, abitudini, debolezze e conformismi. I suoi personaggi sono comparse anonime che affollano il palcoscenico della quotidianità, uomini invecchiati e donne sfiorite, senza più sogni, desideri, illusioni. Nella sua breve attività di pittore ha realizzato mostre a soggetto utilizzando prevalentemente figure soprattutto femminili e partecipando a importanti fiere quali: "Arte Fiera di Bologna e Expo Arte di Bari". I suoi capolavori sono tutt'ora presenti presso Istituti di Credito ed Enti Pubblici e presso prestigiose collezioni nazionali e internazionali (per esempio: in Canada, in Giappone, negli Stati Uniti, in Svizzera e Olanda)


martedì 4 gennaio 2011

"V Festival Internacional de Performance Choroní 2010 - 2011" Perfochoroni (Venezuela)




Evento:
"V Festival Internacional de Performance Choroní 2010 - 2011"

Perfochoroni
Luogo: Centro de Arte y Comunicación Turagua - CACTu
Malecón de Puerto Colombia - Choroní, Estado Aragua (Venezuela)
Giorni: 4 e 5 di gennaio 2011

"L‘associazione civile CACTu in questa opportunità fa invito all’artiste della
performance con proposte individuali per fare una "festa" Fluxus. L'obietivo è stimolare ai giovani o no per conoscere le radici dell'arte come punto di origene nel movimento Fluxus. È il ritorno all'idea del Fluxus.

Molti artisti hanno inviato le sue proposte classiche, altri le sue opzioni anti-art come elementi di trasformazione quotidiana, involgendo il senso della rivoluzione nell'arte proprio. I creatori parteciperanno di maniera
presenziale, in vivo e attraverso di medio tecnologico skype o video.

Oggi, noi viviamo la “scultura sociale” grazie al "Fluxus", questo permette fare la domanda costante, a cosa pensiamo? La società umana è una
scultura, a cosa siamo noi? Corpi attivi o corpi passivi nella trasformazione realizzata?

A cosa significa l'arte, la performance nella rivoluzione? Tutti artisti? Tutti bravi? Quale sarà l'arte futuro? Elite o spontaneo?"


Partecipa in questo evento, l'artista venezuelana _guroga con: "Petali, natura morta e donna".

Il videoarte
"Petali, natura morta e donna" è ottenuto del perfomance realizzato nel balcone di qualche luogo comune, in 'assenza di pubblico' come punto iniziale per sviluppare il concetto femminile del "disamore". Nell'atmosfera introspettiva la performer _guroga assume il tema dell'assenza nel senso dell'evocazione e solitudine contemporanea: ricordi e cuore incrociano la frontiera dello passionale, prodotto del nostro tango esistenziale.


Traduzione dallo spagnolo all’italiano di _guroga

Cosa c'è sotto le nuvole parte 1 di 2

Cosa c'è sotto le nuvole parte 2 di 2