(Montovolo di Grizzana Morandi, Vergato(BO), 1943)
Uno dei più grandi artisti contemporanei italiani a mio modesto parere, cresciuto nel clima dell'arte povera Ontani parte da un iniziale ripudio verso le classiche tecniche artistiche, infatti i suoi primi lavori sono quelli nel fare e ricercare oggetti di uso comune come, un portasapone, un flacone di profumi, un contenitore per uova e ricalcarli in gesso per poi immergerli in un bagno cromatico per conferirgli loro uno splendore kitsch , riscattandoli dalla pochezza di partenza, come una sorta di tocco magico, un passaggio dall'essere "povero" al rendere "ricco". Il discorso si ripete anche nei motivi ornamentali della Body Art da lui interpretati, indossando stole, corpetti ,stoffe per ornarsi come un principe azzurro , con un gusto ludico come un bambino vissuto nella povertà, che tenta con l'ingegno di mutare in oro lo squallore del proprio ambiente.
Mosso evidentemente da un narcisismo di fondo che lo porta a venerare il proprio corpo fino al punto di "vestirlo" di quei panni nobili, avvalendosi di fotografie di capolavori o protagonisti della storia, mettendo il proprio corpo e volto per sostituirli, inscenandole dal vero, realizzando i suoi tableaux vivants.
Dal "75 in poi, incominciando con la carta pesta per poi passare alla ceramica, crea una folla di calchi del proprio corpo e volto, calandosi nei panni di grandi personaggi storici.
Per poi alla metà degli anni ottanta sentire l'esigenza di osare l'inosabile, e riprendere con la pittura purché questa sia fatta con leggerezza, non per niente usa la tecnica dell'acquarello per creare folletti mitologici costruiti dalle leggende.
Nella foto:
ceramica policroma, cm 29x16x17
visione anteriore e posteriore
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