(Milano, 1958)
Dopo gli studi classici, Alessandro Papetti (classe 1958), decide di dedicarsi appieno alla pittura. L'artista ha cominciato dedicandosi all'incisione. Autodidatta, si può definire figurativo esistenziale, influenzato senza ombra di dubbio dallo studio per l'arte antica, unita ad una predilezione per il movimento espressionista, del quale condivide la passione per le incisioni, che accompagnano spesso le tele, e il fatto di abitare a Milano dove sicuramente non gli è stata estranea l'opera di artisti come Ferroni e Romagnoni, attivi negli anni sessanta, non indifferenti alle tensioni sociali legate a quel periodo. Lo stile del pittore è basato sulla rappresentazione di interni e figure, la pennellata densa e pastosa dell'artista descrive con grande realismo un mondo di silenzio, vuoto, sospeso, con un motivo costante, una luce lunare che descrive cose e persone, e le illumina con bagliori improvvisi mettendone in evidenza la fragilità.Cantieri navali abbandonati , fabbriche dismesse, scenari di archeologia indusriale, interni di ville settecentesche , sulle quali il trascorrere del tempo ha impresso delle tracce indelebili, ritratti, lo studio approfondito sul tema del nudo, come nel tema dell'acqua, sono i soggetti da lui affrontati. E ancora pesaggi urbani pennellati vorticosamente e velocemente con grigi e blu alternati, per descriverne scene diurne e notturne, inserendo talvolta elementi di dinamicità, in questo modo, viali, lampioni e palazzi prendono vita, trascinati da un turbine di colori, sempre freddi, a rappresentare un mondo a volte durissimo, con poca o nessuna gioia.
Augusto ciao! sono un tuo fan, buona fortuna!
RispondiEliminaSami