Momò Calascibetta
(Palermo, 1952)
"..... Per me l'arte scaturisce da una necessità ineludibile; è una malattia endemica che io contrasto quotidianamente con la mia creatività, che mi sorprende, mi conforta e mi guarisce fino al momento in cui (come i dolori del parto) mi costringe a dar vita ad una nuova opera. Non mi chiedo più se l'opera ha o non ha un contenuto; l'opera d'arte mi deve dare la certezza di poter continuare ad ESISTERE senza tradire me stesso......."
".........il disegno è stato sempre un nemico che mi tallona da quando ho deciso di fare questo mestiere; mi spiego meglio. Contrariamente a quello che sembra, la mia è una continua battaglia a sfidare me stesso e i miei limiti di disegnatore perché non mi accontento mai, non faccio quasi mai quello che so fare e sfido sempre le mie capacità acquisite nel corso degli anni. Il disegno, benché mi affianchi quasi da sempre, solo in questi ultimi anni ha preso un posto fondamentale nel mio lavoro, ......." Da un' intervista a lui fatta una notte in un jazz club di Palermo.
Nel riquadro:
“Comiso Park”
acrilico su tela cm.200 x300 (1984)
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