Per tutti coloro che visitano questo blog
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Vi invito a guardare il documentario in fondo alla pagina è un'opera d'arte.
"Cosa c'è sotto le nuvole"
Il video descrive il degrado in atto nelle Alpi Apuane .
Regia,Testi,Musica di:
Alberto Grossi
Vincitore del premio speciale al Mountain Film Festival di Trento.
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domenica 29 novembre 2009
JOHN ARMLEDER
John Armleder
(Ginevra, 1948)
John Armleder nasce nel 1948 a Ginevra, studia all'Ecole des Beaux-Arts della sua città natale. Partecipa alle attività del gruppo Fluxus. Negli anni settanta lavora con il gruppo Ecart, realizzando performances, azioni, happenings, installazioni e svolgendo attività editoriale. Vive e lavora a Ginevra e New York. Dagli anni Ottanta, comincia a dedicarsi alla pittura, dipingendo tele astratte composte da fondi monocromi sui quali sono ripetuti punti o altri moduli geometrici molto sempilci, l'artista aderisce al movimento post-moderno e rivendica un impegno politico e sociale utilizzando l'oggetto quale strumento ready-made da disporre in accordo con le sue tele di pittura astratta, infatti talvolta sovrappone o inserisce nelle tele oggetti eterogenei oppure accosta la pittura alle Forniture Sculpture, sculture formate da mobili e altri oggetti o materiali da arredamento impilati, appesi al soffitto o anche fissati all'aperto. L'artista offre al suo pubblico una duplice esperienza: quella dell'analisi e della riflessione sull'arte come linguaggio - attraverso frequenti rivisitazioni e citazioni dell'arte del passato - senza mai separare questo momento dal piacere estetico. Tra le sue recenti mostre personali c'è da ricordare quella al Museum of Moder Art (MOMA) di New York nel 2000. L'artista inoltre ha preso parte a numerosissime mostre collettive internazionali come la Biennale di Venezia del 1990 e la Biennale di Lione (1993 e 2003) e presso istituzioni museali quali il Martin Gropius Bau (Berlino 1991), il Deichtorhallen (Amburgo, 1993), l'Hong Kong Museum of Art (1995), il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e il Centre National d'Art Contemporain G. Pompidou, Beaubourg (Parigi, 1996), il Museum of Contemporary Art (Sydney, 2001) e lo Stedelijk Museum Bureau (Amsterdam, 2003).
(Ginevra, 1948)
John Armleder nasce nel 1948 a Ginevra, studia all'Ecole des Beaux-Arts della sua città natale. Partecipa alle attività del gruppo Fluxus. Negli anni settanta lavora con il gruppo Ecart, realizzando performances, azioni, happenings, installazioni e svolgendo attività editoriale. Vive e lavora a Ginevra e New York. Dagli anni Ottanta, comincia a dedicarsi alla pittura, dipingendo tele astratte composte da fondi monocromi sui quali sono ripetuti punti o altri moduli geometrici molto sempilci, l'artista aderisce al movimento post-moderno e rivendica un impegno politico e sociale utilizzando l'oggetto quale strumento ready-made da disporre in accordo con le sue tele di pittura astratta, infatti talvolta sovrappone o inserisce nelle tele oggetti eterogenei oppure accosta la pittura alle Forniture Sculpture, sculture formate da mobili e altri oggetti o materiali da arredamento impilati, appesi al soffitto o anche fissati all'aperto. L'artista offre al suo pubblico una duplice esperienza: quella dell'analisi e della riflessione sull'arte come linguaggio - attraverso frequenti rivisitazioni e citazioni dell'arte del passato - senza mai separare questo momento dal piacere estetico. Tra le sue recenti mostre personali c'è da ricordare quella al Museum of Moder Art (MOMA) di New York nel 2000. L'artista inoltre ha preso parte a numerosissime mostre collettive internazionali come la Biennale di Venezia del 1990 e la Biennale di Lione (1993 e 2003) e presso istituzioni museali quali il Martin Gropius Bau (Berlino 1991), il Deichtorhallen (Amburgo, 1993), l'Hong Kong Museum of Art (1995), il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e il Centre National d'Art Contemporain G. Pompidou, Beaubourg (Parigi, 1996), il Museum of Contemporary Art (Sydney, 2001) e lo Stedelijk Museum Bureau (Amsterdam, 2003).
sabato 28 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
Le CaRCeRi RaCCoNTaNo
Comune di Vicopisno
Assessorato alla Cultura
.
Regione Toscana
.
Nell’ambito delle manifestazioni in occasione della
FESTA DELLA TOSCANA 2009
Celebrata ogni anno il 30 novembre,
data dell’abolizione della pena di morte
nel Granducato di Toscana
presentano:
Le CaRCeRi RaCCoNTaNo
-
“... Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità
nella passata Legislazione era decretata la pena di
Morte per Delitti anco non gravi, ed avendo
considerato che l’oggetto della Pena deve essere la
soddisfazione al privato, ed al pubblico danno, la
correzione del Reo figlio anche esso della Società e
dello Stato […] Abbiamo abolito con la presente
Legge per sempre la Pena di Morte contro
qualunque Reo, sia presente, sia contumace …”
Pietro Leopoldo
Granduca di Toscana
Dato in Pisa li 30 Novembre 1786
-
Espongono:
Serena Antonelli
Samuel Bozzi
Barbara Calonaci
Lorenzo Casini
De Laurentiis
Daniela Demichele
Veronica Finucci
Massimo Lenzo
Ivana Niccolai
Vinicio Zapparoli
Luigi Zucconi
-
29 novembre / 20 dicembre 2009
Carceri Vicariali di Palazzo Pretorio, Vicopisano (Pisa)
Inaugurazione domenica 29 novembre ore 17:30
-
Orario: sabato 16.00/20.00, domenica 09.00/13.00 -16.00/20.00
Da lunedì a venerdì solo su prenotazione chiamando lo 050.796117
Biblioteca Comunale tel. 050.796117 biblioteca@comune.vicopisano.pi.it www.viconet.it
giovedì 26 novembre 2009
Nereides di Massimo Nordio
Le Nereidi, nella mitologia greca, erano le figlie di Nereo ed Oceania: creature immortali e
benevole che facevano parte del corteo di Poseidone e che venivano rappresentate
come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini...
benevole che facevano parte del corteo di Poseidone e che venivano rappresentate
come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini...
per immaginarlo tutto...
...sono labbra di dee immortali eppure gioiosamente pop.
mercoledì 25 novembre 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 354 febbraio 2003
Fiori Alieni - La fotografia di Claudio Fraschetti
...e se l'abbacinante bellezza dei fiori ci parlasse nel linguaggio di un Mondo Altro?
Ecco a voi la fotografia di Claudio Fraschetti.
è nato nel 1969 ed ha sviluppato una fotografia eclettica e fantasiosa.
Vive e lavora in Alto Adige.
martedì 24 novembre 2009
CLAUDIO BONICHI
Claudio Bonichi
(Novi Ligure, 1943)
Claudio Bonichi è nato nel 1943 a Novi Ligure in provincia di Alessandria. Figlio d'arte, essendo nipote dei pittori Eso Peluzzi e Gino Bonichi, detto Scipione. L'artista con originale sensibilità ha sviluppato tecniche che si collocano nell'ambito della nuova figurazione, sensibile nello stesso tempo al richiamo della Metafisica e del surrealismo, predilige i tradizionali temi delle nature morte, dei nudi, degli interni, dipinti a colori tenui e luminosi e, a volte, quasi monocromatici. Si è dedicato all'illustrazione di opere letterarie. Ha esposto in prestigiose gallerie e spazi pubblici in Italia,Canada,Colombia, Danimarca, Germania, Olanda, Giappone, Francia, Svizzera, Malta, Brasile e Spagna dove , dal 1980, ha tenuto numerose esposizionia Madrid, Pamplona, Mallorca, Valencia e Barcellona.Vive e lavora a Roma.
(Novi Ligure, 1943)
Claudio Bonichi è nato nel 1943 a Novi Ligure in provincia di Alessandria. Figlio d'arte, essendo nipote dei pittori Eso Peluzzi e Gino Bonichi, detto Scipione. L'artista con originale sensibilità ha sviluppato tecniche che si collocano nell'ambito della nuova figurazione, sensibile nello stesso tempo al richiamo della Metafisica e del surrealismo, predilige i tradizionali temi delle nature morte, dei nudi, degli interni, dipinti a colori tenui e luminosi e, a volte, quasi monocromatici. Si è dedicato all'illustrazione di opere letterarie. Ha esposto in prestigiose gallerie e spazi pubblici in Italia,Canada,Colombia, Danimarca, Germania, Olanda, Giappone, Francia, Svizzera, Malta, Brasile e Spagna dove , dal 1980, ha tenuto numerose esposizionia Madrid, Pamplona, Mallorca, Valencia e Barcellona.Vive e lavora a Roma.
lunedì 23 novembre 2009
Perdersi nelle sfumature
venerdì 20 novembre 2009
giovedì 19 novembre 2009
PLESSI FABRIZIO
Plessi Fabrizio
(Reggio Emilia 1940)
Compie i suoi studi al Liceo Artistico e all'Accademia di Belle arti di Venezia dove in seguito sarà titolare della cattedra di pittura. Tra gli anni Sessanta e Settanta opera nell'area figurativa , con immagini oggettuali di connotazione popular, insistentemente legate al tema dell'acqua e degli oggetti ad essa relazionati, costruite con tecnica minuziosa e ironia oggettiva. Il filo conduttore dell'acqua caratterizza anche la ricerca seguente, estesa all'ambientee ai sussidi linguistici della tecnologia audiovisiva. L'artista segue da sempre con coerenza una duplice ricerca da una parte tematica dall'altra formale. Sono due le intuizioni presenti sin dalle sue prime opere: da un lato il carattere scultoreo delle installazioni, dall'altro il riconoscimento di un'affinità tra ciò che Plessi chiama il cangiante elettronico e il tema dell'acqua e della liquidità. La corporeità delle "video-installazioni", ottenuta con materiali "reali", e la coesistenza delle dimensioni di spazio, tempo, moto e suono, accentuano la riflessione dell'unità percettiva dell'elemento organico e della sua immagine elettronica offerta dallo schermo del monitor.
(Reggio Emilia 1940)
Compie i suoi studi al Liceo Artistico e all'Accademia di Belle arti di Venezia dove in seguito sarà titolare della cattedra di pittura. Tra gli anni Sessanta e Settanta opera nell'area figurativa , con immagini oggettuali di connotazione popular, insistentemente legate al tema dell'acqua e degli oggetti ad essa relazionati, costruite con tecnica minuziosa e ironia oggettiva. Il filo conduttore dell'acqua caratterizza anche la ricerca seguente, estesa all'ambientee ai sussidi linguistici della tecnologia audiovisiva. L'artista segue da sempre con coerenza una duplice ricerca da una parte tematica dall'altra formale. Sono due le intuizioni presenti sin dalle sue prime opere: da un lato il carattere scultoreo delle installazioni, dall'altro il riconoscimento di un'affinità tra ciò che Plessi chiama il cangiante elettronico e il tema dell'acqua e della liquidità. La corporeità delle "video-installazioni", ottenuta con materiali "reali", e la coesistenza delle dimensioni di spazio, tempo, moto e suono, accentuano la riflessione dell'unità percettiva dell'elemento organico e della sua immagine elettronica offerta dallo schermo del monitor.
Nella foto "Foresta di fuoco" videoinstallazione
12 strutture in ferro 50x50x280
12 monitors, programma preregistrato
12 elementi naturali
12 strutture in ferro 50x50x280
12 monitors, programma preregistrato
12 elementi naturali
mercoledì 18 novembre 2009
La mia biblioteca di cataloghi e libri d'arte
martedì 17 novembre 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 353 gennaio 2003
lunedì 16 novembre 2009
VICTOR VASARELY
Victor Vasarely
(Pecs,1908-Parigi,1997)
Dopo aver frequentato per due anni la facoltà di medicina di Budapest, nel 1927 decide di frequentare corsi all'accademia , nel 1930 si trasferisce a Parigi dove si occupa di grafica pubblicitaria , nel 1944 fonda la Galleria Denise René dove allestisce la sua prima mostra personale, nel 1947 abbraccia definitivamente l'astrattismo geometrico. Nel 1955 pubblica il Manifeste cinètique detto anche Manifesto giallo fondamenta dell'arte cinetica e visuale che svilupperà e approfondirà per il resto della sua vita. Le sue opere sono basate su approfonditi calcoli matematici, che tengono conto sia delle forme geometriche impiegate, sia delle infinite combinazioni tra i colori e tra le innumerevoli gradazioni della stessa tinta , accomunate dalla rappresentazione di complesse figure geometriche tridimensionali.
sabato 14 novembre 2009
EVENTI - MOSTRE (Gianfranco Asveri)
C’ERA UNA VOLTA ASVERI
Opere 1990 -1999
21 Novembre – 24 Dicembre 2009
Inaugurazione sabato 21 Novembre ore 18.30 – 22.30
Orari da martedì a sabato 10.00 - 12.30 15.00 - 19.00
domenica 11.00 - 13.00 15.00 - 19.00
domenica 11.00 - 13.00 15.00 - 19.00
MARCOROSSISPIRALEARTE artecontemporaneaVia G. Garibaldi 18/a 37121 Verona
www.spiraleartecontemporanea.it
venerdì 13 novembre 2009
Identità e Intercultura
“Identità e Intercultura”
L'Associazione Centro Culturale Arianna sede Napoli Est con il Comune di Striano (NA) e la partecipazione delle Associazioni Logos di Trecase, A.S.I. di Sarno, il Forum dei giovani di Striano e l'Associazione ARECA (Burundi), promuove il progetto “Identità e Intercultura” a sostegno di una cultura di pace, rispetto dei diritti umani e la promozione e la solidarietà tra i popoli attraverso il linguaggio universale dell’arte. Le iniziative si realizzeranno nei locali del costituendo Museo Civico sito alla Piazza D’Anna e del Centro Sociale di Striano dal 28 novembre al 20 dicembre 2009.
RASSEGNA D’ARTE INTERNAZIONALE
Dal 28 novembre al 20 dicembre 2009
28 novembre 2009 ore 18,00 Vernissage Interverranno: Sindaco Comune di Striano sig. Antonio del Giudice Presidente Centro Culturale Arianna Napoli Est prof. Giovanni Boccia Assessore alla Cultura Comune di Striano Dr. Francesco Trippa Critica d’arte prof. ssa Anna Pumpo Moderatrice giornalista Dr.ssa Viridiana Myriam Salerno Performance degli artisti stranieri e del Centro Culturale Arianna, degustazione di prodotti tipici stranieri e intermezzo musicale. ESPONGONO: Rostom Abbes, Giuseppina Acquarulo, Teresa Apicella, Mamadou Ba, Lorenzo Basile, Giovanni Boccia, Laura Bruno,Gian Marie Bruce, Tommaso Campagnuolo, Concetta Carleo, Aniello Castiello, Daniela Cutolo, Giorgio della Monica, Lucia Fiore, Crescenzio D’Ambrosio, Giovanni De Caro, Ousseynou Diemè, Fallou Diop, Mardyantoro Setyo, Ndeyeawai Dramè, Fhederic Kashirawe, Jiaque, Iwona Kazun, Mamadou Kondè, Lida Koval, Michele Koval, Thierry Kubwimana, Imma Maddaloni, Masabo, Marilena Migliaro, Adele Montella, Thioune Nourtalla, Omar Ndiaye, Omar Ngom, Orza Salvatore, Bruno Pagliarulo, Gennaro Pascale, Bakary Sarr, Rainone Giacomo, Paola Siano, Emilio Socci, Marilena Sorrentino, Paolo Uttieri, Claudia Vianello. La Mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 17,30 alle ore 21,30.
10 dicembre ore 18,00 Centro sociale di Striano CINEFORUM proiezione video “Il venditore di aquiloni”a cura del Forum dei giovani di Striano, dell’Associazione Logos di Trecase e l’A.S.I. con testimonianze di immigrati. Interverranno: prof. ssa Lina Lupoli Presidente dell’ dell’Associazione Logos di Trecase sig. Luigi Gatti Presidente del Forum dei giovani di Striano Testimonianze di artisti stranieri.
18 dicembre 2009 ore 18,00 Costituendo Museo Civico CONVEGNO: Ruolo degli enti locali per la pace- Arte e solidarietà come linguaggio universale dei popoli. Interverranno: Sindaco Comune di Striano sig. Antonio del Giudice Presidente Centro Culturale Arianna Napoli Est prof. Giovanni Boccia Assessore alla Cultura Comune di Striano Dr. Francesco Trippa Antropologa Università Federico II di Napoli prof. ssa Maria Isabella D’Autilia Assesssore alla Pubblica Istruzione Comune di Striano sig. Francesco Soviero Assessore alla Pace Comune di Cava dei Tirreni dr. Antonio Armenante Moderatore Lorenzo Basile Vice Presidente Arianna Napoli Est Testimonianza degli artisti stranieri Abbes Rostom, Bakary Sarr, Ba Mamadou.
LABORATORI ARTISTICI, FORMATIVI E INTERCULTURALI
Durante il periodo espositivo presso i locali del costituendo Museo Civico si svolgeranno performance degli artisti stranieri e del Centro Culturale Arianna mentre nelle scuole del territorio saranno realizzati laboratori artistici, formativi e interculturali. Saranno, inoltre, organizzate visite guidate per gli Istituti Scolastici presso la Mostra.
mercoledì 11 novembre 2009
ENRICO TOMMASO DE PARIS
Enrico T.De Paris
(Mel (BL) , 1960)
Vive e lavora a Torino. Medialista oggettuale, nei suoi quadri si succedono e si accavallano immagini in movimento, i suoi disegni compongono una ricca e vasta segnaletica in grado di trasmettere messaggi che ognuno di noi può interpretare. L'artista colleziona stili e tecniche differenti, quadri dominati da un marcato segno fumettistico, da vignettista, e ilI'illustratore che raffigurano scene di interni quotidiani, ambienti ordinari in cui entrano riferimenti all'estetica pubblicitaria e televisiva, I suoi quadri rivelano la felicítà espressiva del colore una gamma di immagini che costituiscono una sorta di marchio inconfondibile del suo lavoro, case, grattacieli, città, la terra e i mondi.
Ultimamente l'artista crea delle istallazioni con ampolle e reattori da laboratorio chimico, suggestive forme in vetro soffiato, oggetti vari, luci intermittenti, video, minuscole comunità fluttuanti dove animali ed esseri galleggiano in mari di silicone colorato.
(Mel (BL) , 1960)
Vive e lavora a Torino. Medialista oggettuale, nei suoi quadri si succedono e si accavallano immagini in movimento, i suoi disegni compongono una ricca e vasta segnaletica in grado di trasmettere messaggi che ognuno di noi può interpretare. L'artista colleziona stili e tecniche differenti, quadri dominati da un marcato segno fumettistico, da vignettista, e ilI'illustratore che raffigurano scene di interni quotidiani, ambienti ordinari in cui entrano riferimenti all'estetica pubblicitaria e televisiva, I suoi quadri rivelano la felicítà espressiva del colore una gamma di immagini che costituiscono una sorta di marchio inconfondibile del suo lavoro, case, grattacieli, città, la terra e i mondi.
Ultimamente l'artista crea delle istallazioni con ampolle e reattori da laboratorio chimico, suggestive forme in vetro soffiato, oggetti vari, luci intermittenti, video, minuscole comunità fluttuanti dove animali ed esseri galleggiano in mari di silicone colorato.
martedì 10 novembre 2009
lunedì 9 novembre 2009
Francesco Musante
Francesco Musante
(Genova, 1950)
A Genova si è diplomato al Liceo Artistico ed Accademia Albertina di Belle Arti di Torino sezione staccata di Genova. In seguito ha frequentato i corsi di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Espone dal 1968. I suoi primi quadri, eseguiti tra il 1967 ed il 1969, sono ricerche astratte su grandi campiture. Nel 1969/70 si assiste ad una sorta di svolta in chiave pop. Sono di questo periodo suoi dipinti dedicati all'America. Dal 1975 in poi si dedica alla pittura figurativa, inizialmente elaborando una serie di figure femminili ispirate a Klimt e alla Secessione Viennese.
Comincia anche il lavoro con la grafica e gli acquerelli dove s'intravedono i primi spunti narrativi e fantastici che contraddistinguono la sua opera dal 1985 fino ad oggi, con una progressiva attenzione al dialogo tra immagini, parole, storie.
Dal 1968 ad oggi ha tenuto più di trecento mostre personali in Italia ed all'estero.
Ha partecipato a numerose collettive, tra le quali varie edizioni di "Jeune Peinture" al Grand Palais di Parigi; alla mostra "The Artist and the Book in 20th Century", Museum of Modern Art, New York e Fondazione Guggenheim, Venezia.
Ha illustrato diversi libri di racconti e favole.
Estratto dal sito della Galleria San Lorenzo al Ducale
(Genova, 1950)
A Genova si è diplomato al Liceo Artistico ed Accademia Albertina di Belle Arti di Torino sezione staccata di Genova. In seguito ha frequentato i corsi di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Espone dal 1968. I suoi primi quadri, eseguiti tra il 1967 ed il 1969, sono ricerche astratte su grandi campiture. Nel 1969/70 si assiste ad una sorta di svolta in chiave pop. Sono di questo periodo suoi dipinti dedicati all'America. Dal 1975 in poi si dedica alla pittura figurativa, inizialmente elaborando una serie di figure femminili ispirate a Klimt e alla Secessione Viennese.
Comincia anche il lavoro con la grafica e gli acquerelli dove s'intravedono i primi spunti narrativi e fantastici che contraddistinguono la sua opera dal 1985 fino ad oggi, con una progressiva attenzione al dialogo tra immagini, parole, storie.
Dal 1968 ad oggi ha tenuto più di trecento mostre personali in Italia ed all'estero.
Ha partecipato a numerose collettive, tra le quali varie edizioni di "Jeune Peinture" al Grand Palais di Parigi; alla mostra "The Artist and the Book in 20th Century", Museum of Modern Art, New York e Fondazione Guggenheim, Venezia.
Ha illustrato diversi libri di racconti e favole.
Estratto dal sito della Galleria San Lorenzo al Ducale
domenica 8 novembre 2009
Daniele Galliano
Daniele Galliano
(Pinerolo, Torino 1961)
La dimensione del movimento implicita nei quadri di Daniele Galliano è data dalla velocità di una gesto pittorico istantaneo, dalla sensazione di una immagine 'scattata' o rubata apparentemente per caso in una carrellata in tempo reale nei sobborghi dimenticati ed emarginati della città. Quasi crudo e nudo documentario girato in videocamera in soggettiva, i quadri di Galliano si concentrano sulla narrazione in diretta del paesaggio periferico suburbano e dalla varia umanità che in esso vi vive. I personaggi delle sue opere creano paesaggi antropologici formati da gente di confine, in quei laboratori multuculturali e multirazziali, transgenerici e tecnologici, dove si sperimentano le trasformazioni della nostra identità sociale e culturale ai confini e alle periferie delle nostre convenzioni tradizionali.
Questa 'pittura istantanea' implica un tempo che si concentra sulla dimensione del momento attuale, privo di passato e di futuro. I suoi quadri hanno inquadrature non frontali, hanno spesso pochi colori e propongono una prospettiva priva di profondità per marcare la loro dimensione assoluta nel presente. Presente che per restare tale deve essere in continuo movimento, sfuggire, non farsi catturare come il segno veloce che contraddistingue la sua pittura capace di creare la sensazione di una 'visione di un mondo perduto nell'attimo stesso in cui viene percepito'.
Daniele Galliano dipinge scorci urbani e persone che abitano un Occidente in rapido e radicale cambiamento, e forse ormai in declino, rispetto ad un Oriente dove la Cina si attesta come la nuova superpotenza economica del Terzo Millennio.
Il linguaggio espressivo di Galliano, fin dagli esordi negli anni ‘80, si caratterizza per quel lasciare in voluta evidenza il fatto che ogni dipinto è tratto da una foto, scattata con una macchina snapshot di bassa qualità e a basso costo, oppure prendendo spunto da una immagine vista su un rotocalco (anche pornografico) o alla televisione. Da qui deriva la sfocatura e l’effetto di mosso, con luci notturne che lasciano tracce e scie filamentose di colore, come nel caso dei fari delle auto in corsa. Galliano non dipinge mai la realtà in presa diretta, dal vero, ma solo come meta-realtà. In verità tutti i suoi quadri sono il rispecchiamento della sua visione del mondo, della sua anima, sottilmente angosciata.
Dal portale Box Art galleria d'arte
giovedì 5 novembre 2009
La mia biblioteca di cataloghi e libri d'arte
Lucio Del Pezzo
Lucio Del Pezzo
(Napoli, 1933)
Nel 1958 a Napoli è tra i fondatori con Di Bello e Biasi del Gruppo '58 e della rivista "Documento Sud", in collegamento con il gruppo milanese di Baj, opere materiche di ispirazione neodada (sacchi,objets trouvès, tele bruciate).Successivamente, negli anni Sessanta, recupero dell'oggetto in chiave pop opere che sono insieme quadro, scultura e oggetto. In queste, l'oggetto popolare o d'uso comune si accumula, comparendo caricato della propria funzione e della propria storia e, allo stesso tempo, assurge a presenza atemporale, senza uscire dal contesto, con una particolare accentuazione di tipo geometrico -metafisico (riferimenti a de Chirico e a Tilson) i soggetti più noti sono composizioni con solidi geometrici, saette , bersagli, arcobaleni, e altri elementi tridimensionali. Le tecniche usate sono l'olio,acrilico, tempera, collage, assemlage ( polimaterico o legno dipinto). Lungo gli anni '70 collabora col ministero dell'educazione francese lavorando alla Facoltà di psicologia applicata di un'università parigina e all'Atelier des enfants del Centre Pompidou. Ha partecipato a diverse Biennali di Venezia .
(Napoli, 1933)
Nel 1958 a Napoli è tra i fondatori con Di Bello e Biasi del Gruppo '58 e della rivista "Documento Sud", in collegamento con il gruppo milanese di Baj, opere materiche di ispirazione neodada (sacchi,objets trouvès, tele bruciate).Successivamente, negli anni Sessanta, recupero dell'oggetto in chiave pop opere che sono insieme quadro, scultura e oggetto. In queste, l'oggetto popolare o d'uso comune si accumula, comparendo caricato della propria funzione e della propria storia e, allo stesso tempo, assurge a presenza atemporale, senza uscire dal contesto, con una particolare accentuazione di tipo geometrico -metafisico (riferimenti a de Chirico e a Tilson) i soggetti più noti sono composizioni con solidi geometrici, saette , bersagli, arcobaleni, e altri elementi tridimensionali. Le tecniche usate sono l'olio,acrilico, tempera, collage, assemlage ( polimaterico o legno dipinto). Lungo gli anni '70 collabora col ministero dell'educazione francese lavorando alla Facoltà di psicologia applicata di un'università parigina e all'Atelier des enfants del Centre Pompidou. Ha partecipato a diverse Biennali di Venezia .
mercoledì 4 novembre 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 352 Dicembre 2002
MaiL aRT a 45 GiRi
lunedì 2 novembre 2009
La mia biblioteca di cataloghi e libri d'arte
Angelo Capasso
Ombre e Fantasmi
(appunti)
novembre 2004
Pio Monti Roma
in ordine di apparizione:
Giorgio De Chirico
Andy Worhol
Gino De Domenicis
Maurizio Cattelan
Enzo Cucchi
Jonas Dahlberg
Jan Dibbets
Emilio Isgrò
Andres Serrano
Yan Pel Ming
Flavio Favelli
Gilberto Zorio
Salvo
Giulio Paolini
Michelangelo Pistoletto
Michele Zaza
Luca Maria Patella
Jannis Kounellis
Alighiero Boetti
Vettor Pisani
Stefano Arienti
Mario Giacomelli
Claudio Abate
Felice Levini
H.H.Lim
Thorsten Kirchhoff
Luca Pancrazzi
Giuseppe Pietroniro
Christian Boltanski
Cristiano Pintaldi
Giovanni Albanese
Teresa Iaria
Tatsuo Miyajima
Alberto Di Fabio
Mario Consiglio
G&K Lusikova
Marisa Merz
Tracey Emin
Nan Goldin
Goldiechiari
In copertina Maurizio Mochetti " F-104 Starfinghter", 1985
EVENTI - MOSTRE (Marc Chagall)
Pisa
BLU Palazzo d'arte e cultura
9.10.2009 - 17.01.2010
Foto di Augusto Marchetti
Pisa - Domenica 1 novembre 2009
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