Per tutti coloro che visitano questo blog
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Vi invito a guardare il documentario in fondo alla pagina è un'opera d'arte.
"Cosa c'è sotto le nuvole"
Il video descrive il degrado in atto nelle Alpi Apuane .
Regia,Testi,Musica di:
Alberto Grossi
Vincitore del premio speciale al Mountain Film Festival di Trento.
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domenica 30 agosto 2009
WILLEM DE KOONING
Willem De Kooning
(Rotterrdam,1904 - New Hampton - U.S.A, 1997)
De Kooning dopo essere giunto negli stati uniti nel 1926 diventa uno dei più importanti esponenti del gruppo degli espressionisti astratti newyorchesi, anche se per quanto riguarda la sua opera bisognerebbe parlare di "espressionista" dal momento che la figura nei suoi lavori è sempre riconoscibile almeno nella serie "women" ("donne") sicuramente il ciclo più noto dell'artista, e quello cui è stato più legato,la sua gestualità rende quasi irriconoscibile sotto i gesti violenti del suo dipingere la figura femminile, fino a farla diventare solo una visione simbolica. Spesso questa accentuazione in alcuni particolari ricorda la contemporaneità dell'art brut di Dubuffet. Insieme a Pollock negli anni ' 50 diventa la figura più importante del panorama artistico americano,oltre alle "donne", l'altro grande soggetto è il paesaggio ridotto a linee ondulate colorate, apparentemente astratte. Interessante anche la sua attività scultorea, ma meno importante rispetto alla pittura.
(Rotterrdam,1904 - New Hampton - U.S.A, 1997)
De Kooning dopo essere giunto negli stati uniti nel 1926 diventa uno dei più importanti esponenti del gruppo degli espressionisti astratti newyorchesi, anche se per quanto riguarda la sua opera bisognerebbe parlare di "espressionista" dal momento che la figura nei suoi lavori è sempre riconoscibile almeno nella serie "women" ("donne") sicuramente il ciclo più noto dell'artista, e quello cui è stato più legato,la sua gestualità rende quasi irriconoscibile sotto i gesti violenti del suo dipingere la figura femminile, fino a farla diventare solo una visione simbolica. Spesso questa accentuazione in alcuni particolari ricorda la contemporaneità dell'art brut di Dubuffet. Insieme a Pollock negli anni ' 50 diventa la figura più importante del panorama artistico americano,oltre alle "donne", l'altro grande soggetto è il paesaggio ridotto a linee ondulate colorate, apparentemente astratte. Interessante anche la sua attività scultorea, ma meno importante rispetto alla pittura.
giovedì 27 agosto 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 342 febbraio 2002
JACKSON POLLOCK
Jackson Pollock
(Cody, Wyoming 1912 - New York 1956)
Jackson Pollock è , tra gli artisti americani dell'action painting, colui che meglio incarna il rapporto essenziale tra arte e vita, cosi come il groviglio e la complessità dell'esistenza , che si risolve soltanto nel momento magico dell'azione artistica. Pollock dipinge grandi quadri secondo la tecnica del dripping(sgocciolamento), che lui stesso aveva (se non inventato) certo portato alla massima espressione, e che consisteva nel lasciar cadere , sulla grande tela posta a terra , gocce di colore, con questo gesto, la fine definitiva della pittura "da cavalletto", l'idea di dipingere a terra camminando attorno e sulla tela , stravolge completamente l'idea di pittura da cavalletto. Lavorare su tele grandi impone però anche un controllo su di esse , una specie di "progetto" esecutivo, che stà a monte della pura azione espressa nel dripping, la dimensione , e la sensazione che l'opera non abbia inizio ne fine induce a riconsiderare lo spazio del quadro. La gestualità e il dripping dell'artista fanno pensare alla pittura come pura espressione delle sensazioni e dei sentimenti , da cui la definizione di "espressionismo astratto". Pollock trae le proprie immagini direttamente dall'inconscio, servendosi di un'estetica primitivista, diventando "parte" del dipinto. Giunto al vertice della fama Pollock decise improvvisamente di abbandonere lo stile che l'aveva reso famoso. I suoi lavori successivi al 1951 si presentano con un colore più scuro, spesso usando soltanto il nero, ed iniziando a reintrodurre elementi di tipo figurativo. Pollock diventò molto apprezzato sul mercato dell'arte e i collezionisti chiedevano con insistenza delle nuove opere. A causa della crescente pressione che sentiva su di sé, finì col diventare gravemente alcoolizzato. Dopo aver lottato con l'alcool per tutta la vita, la carriera di Pollock fu improvvisamente e tragicamente interrotta l'11 agosto 1956, quando perse la vita in un incidente stradale, causato dal suo stato di ubriachezza, avvenuto a meno di un miglio di distanza dalla sua casa di Springs. Aveva 44 anni.
(Cody, Wyoming 1912 - New York 1956)
Jackson Pollock è , tra gli artisti americani dell'action painting, colui che meglio incarna il rapporto essenziale tra arte e vita, cosi come il groviglio e la complessità dell'esistenza , che si risolve soltanto nel momento magico dell'azione artistica. Pollock dipinge grandi quadri secondo la tecnica del dripping(sgocciolamento), che lui stesso aveva (se non inventato) certo portato alla massima espressione, e che consisteva nel lasciar cadere , sulla grande tela posta a terra , gocce di colore, con questo gesto, la fine definitiva della pittura "da cavalletto", l'idea di dipingere a terra camminando attorno e sulla tela , stravolge completamente l'idea di pittura da cavalletto. Lavorare su tele grandi impone però anche un controllo su di esse , una specie di "progetto" esecutivo, che stà a monte della pura azione espressa nel dripping, la dimensione , e la sensazione che l'opera non abbia inizio ne fine induce a riconsiderare lo spazio del quadro. La gestualità e il dripping dell'artista fanno pensare alla pittura come pura espressione delle sensazioni e dei sentimenti , da cui la definizione di "espressionismo astratto". Pollock trae le proprie immagini direttamente dall'inconscio, servendosi di un'estetica primitivista, diventando "parte" del dipinto. Giunto al vertice della fama Pollock decise improvvisamente di abbandonere lo stile che l'aveva reso famoso. I suoi lavori successivi al 1951 si presentano con un colore più scuro, spesso usando soltanto il nero, ed iniziando a reintrodurre elementi di tipo figurativo. Pollock diventò molto apprezzato sul mercato dell'arte e i collezionisti chiedevano con insistenza delle nuove opere. A causa della crescente pressione che sentiva su di sé, finì col diventare gravemente alcoolizzato. Dopo aver lottato con l'alcool per tutta la vita, la carriera di Pollock fu improvvisamente e tragicamente interrotta l'11 agosto 1956, quando perse la vita in un incidente stradale, causato dal suo stato di ubriachezza, avvenuto a meno di un miglio di distanza dalla sua casa di Springs. Aveva 44 anni.
EVENTI - MOSTRE (con-vivere)
America oggi
Ascesa o declino dell'impero americano?
Segnalo il seguente evento, per tutte le informazioni cliccare sopra questa scritta che vi apre la pagina web
Tra l'altro:
venerdì 11 settembre 2009 · ore 17:30 - 22:00
Scuola ex-Rosselli ingresso via Plebiscito
Mostra
NostrAmerica
Immagini realizzate dagli studenti del Liceo Artistico “Gentileschi”. Progetto reso possibile con il contributo di Unicoop Tirreno
Scuola ex-Rosselli ingresso via Plebiscito
Mostra
NostrAmerica
Immagini realizzate dagli studenti del Liceo Artistico “Gentileschi”. Progetto reso possibile con il contributo di Unicoop Tirreno
L’esposizione raccoglie gli elaborati grafici e pittorici realizzati in occasione del concorso promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune. Gli studenti sono stati invitati a presentare e approfondire il tema Miti e figure dell’immaginario sull’America e gli americani, sotto l’aspetto culturale, artistico, sociale o politico, rifacendosi a immagini simbolo della cultura americana, rielaborandole in forme inusuali, ironizzando su stereotipi e pregiudizi, mescolando realtà e immaginazione, attenti in ogni caso a suscitare la riflessione o a mettere in evidenza un aspetto di quello che l’America suscita nel nostro immaginario.
Inaugurazione e premiazione: sabato 12 ore 21.00.
mercoledì 26 agosto 2009
DOMENICO GNOLI
Domenico Gnoli
(Roma, 1933 - New York, 1970)
Nato da una famiglia nobile di letterati, artisti e studiosi il padre, storico dell'arte , la madre pittrice e il bisnonno poeta, ambiente che lo spinge verso la pittura, segue per un breve periodo i corsi di disegno di C.A. Petrucci e quelli di scenografia presso l'Accademia di Roma, esordendo come scenografo.Nel 1950 la sua prima mostra.Nel 1955 si trasferisce a New York dove tra il 1956 e il 1966 allestisce una serie di mostre personali.Il suo linguaggio è quello di rappresentare in forma ingigantita ed ippereale particolari e dettagli di oggetti, (poltrone, sofà, letti, armadi, giacche , bottoni, camice, cravatte, guanti), in una sovrapposizione ironico banale tra Pop Art americana e Realismo magico. Grande disegnatore forse da considerare come uno dei maggiori disegnatori del XX secolo, illustratore di testi letterari e vignette per riviste, dedicandosi anche all'affresco e alla scultura, viene considerato il degno discendente della “metafisica” dechirichiana e uno dei maggiori rappresentanti del cosiddetto “iperrealismo” pittorico.. Dopo una breve malattia, muore prematuramente a New York nel 1970.
(Roma, 1933 - New York, 1970)
Nato da una famiglia nobile di letterati, artisti e studiosi il padre, storico dell'arte , la madre pittrice e il bisnonno poeta, ambiente che lo spinge verso la pittura, segue per un breve periodo i corsi di disegno di C.A. Petrucci e quelli di scenografia presso l'Accademia di Roma, esordendo come scenografo.Nel 1950 la sua prima mostra.Nel 1955 si trasferisce a New York dove tra il 1956 e il 1966 allestisce una serie di mostre personali.Il suo linguaggio è quello di rappresentare in forma ingigantita ed ippereale particolari e dettagli di oggetti, (poltrone, sofà, letti, armadi, giacche , bottoni, camice, cravatte, guanti), in una sovrapposizione ironico banale tra Pop Art americana e Realismo magico. Grande disegnatore forse da considerare come uno dei maggiori disegnatori del XX secolo, illustratore di testi letterari e vignette per riviste, dedicandosi anche all'affresco e alla scultura, viene considerato il degno discendente della “metafisica” dechirichiana e uno dei maggiori rappresentanti del cosiddetto “iperrealismo” pittorico.. Dopo una breve malattia, muore prematuramente a New York nel 1970.
martedì 25 agosto 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 341 Gennaio 2002
ANTONI TAPIES
Antoni Tàpies
(Barcellona, 1923)
Artista catalano , la sua opera può essere annoverata tra l'art brut tachisme cobra e l'informale, la sua prima personale risale all'anno ' 50 , il suo lavoro da allora fondamentalmente non ha subito particolari variazioni , caratterizzato dalla matericità gessosa e uniforme dei suoi quadri da sembrare quasi immagini di muri soventemente dipinti da segni simbolici semplici, come le croci diventando una traccia uno schema, il paradigma internazionale dell'informale materico. Negli anni sessanta e settanta le sue opere pur rimanendo coerenti con l'assunto iniziale subiscono una variazione nelle dimensioni, negli anni ottanta si cimenta anche nelle installazioni . Vincitore del Leone D'oro alla biennale di Venezia del 1992.
(Barcellona, 1923)
Artista catalano , la sua opera può essere annoverata tra l'art brut tachisme cobra e l'informale, la sua prima personale risale all'anno ' 50 , il suo lavoro da allora fondamentalmente non ha subito particolari variazioni , caratterizzato dalla matericità gessosa e uniforme dei suoi quadri da sembrare quasi immagini di muri soventemente dipinti da segni simbolici semplici, come le croci diventando una traccia uno schema, il paradigma internazionale dell'informale materico. Negli anni sessanta e settanta le sue opere pur rimanendo coerenti con l'assunto iniziale subiscono una variazione nelle dimensioni, negli anni ottanta si cimenta anche nelle installazioni . Vincitore del Leone D'oro alla biennale di Venezia del 1992.
venerdì 21 agosto 2009
ALBERTO BURRI
Alberto Burri
(Città di Castello, 1915 - Nizza,1995)
Alberto Burri è famoso in tutto il mondo per i suoi "sacchi" grandi tele gravide di materia pittorica di cui la superfice è ricoperta da veri sacchi di juta , da carico , con le scritte originali che ne indicavano peso contenuto e destinazione, poi negli anni a venire ne seguiranno i legni , i ferri, e negli anni sessanta le plastiche bruciate.Burri si è sempre considerato, e giustamente, un precursore e un'ispiratore degli artisti new dada americani.Nei primi anni settanta sarà la volta dei cosidetti "cretti"lavori che prendono il nome dalla similitudine di zolle di terra essIccate al sole, uno dei più famosi quello per la città di Gibellina dove prevede di seppellire un intero quartiere terremotato e irrecuperabile della città , entro un cretto , costruendo una moderna Pompei. Ed infine ci saranno i cicli dei cellotex composti da pasta lignea .
(Città di Castello, 1915 - Nizza,1995)
Alberto Burri è famoso in tutto il mondo per i suoi "sacchi" grandi tele gravide di materia pittorica di cui la superfice è ricoperta da veri sacchi di juta , da carico , con le scritte originali che ne indicavano peso contenuto e destinazione, poi negli anni a venire ne seguiranno i legni , i ferri, e negli anni sessanta le plastiche bruciate.Burri si è sempre considerato, e giustamente, un precursore e un'ispiratore degli artisti new dada americani.Nei primi anni settanta sarà la volta dei cosidetti "cretti"lavori che prendono il nome dalla similitudine di zolle di terra essIccate al sole, uno dei più famosi quello per la città di Gibellina dove prevede di seppellire un intero quartiere terremotato e irrecuperabile della città , entro un cretto , costruendo una moderna Pompei. Ed infine ci saranno i cicli dei cellotex composti da pasta lignea .
BORGO&PIAZZA (quarta edizione) SeGNi aNiMaTi Da uN SeNSo PeR L'aQuiLa
12-13-14-15 agosto 2009
BuSKeRS FeSTiVaL SaNTa SoFia (FC)
BORGO&PIAZZA - quarta edizione
SeGNi aNiMaTi Da uN SeNSo
Le 10 opere 240 x 270 cm
realizzate per L'Aquila...
1 eNZo CoRReNTi e PeTRa VySKoçiLoVà
2 Antonella Sassanelli
3 Angelo Toschi
4 Angelo Toschi
5 Carla Battisti e Ivan Hic
6 Cristina Zuffellato
7 Filippo e Ettore Milanesi
8 Graziella Giunchedi
9 Murat Onol
BuSKeRS FeSTiVaL SaNTa SoFia (FC)
BORGO&PIAZZA - quarta edizione
SeGNi aNiMaTi Da uN SeNSo
Le 10 opere 240 x 270 cm
realizzate per L'Aquila...
1 eNZo CoRReNTi e PeTRa VySKoçiLoVà
2 Antonella Sassanelli
3 Angelo Toschi
4 Angelo Toschi
5 Carla Battisti e Ivan Hic
6 Cristina Zuffellato
7 Filippo e Ettore Milanesi
8 Graziella Giunchedi
9 Murat Onol
10 Parmarè
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INSERITO da ENZO CORRENTI
mercoledì 19 agosto 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 340 Dicembre 2001
ARTE Numero 340
Dicembre 2001
Copertina
sulla pelle delle città.
Un ritorno trionfale
Grandi mostre
Ronald B. Kitaj
David Hockney
Protagonisti
Stefanoni Guatemacchi
martedì 18 agosto 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 339 Novembre 2001
CHRISTO JAVACHEFF
Christo Javacheff
(Gabrovo,1935)
Studia all'accademia di Belle Arti di Sofia, a Praga e a Vienna. Nel 1958 si trasferisce a Parigi e inizia a "impacchettare" oggetti comuni della vita quotidiana. Nei decenni successivi realzza progetti sempre più impegnativi e ambiziosi, sia all'interno delle città, sia in vasti ambienti naturali secondo i principi della LAND ART,come in quasi tutti i progetti l'artista si finanzia vendendo gli studi preparatori, i disegni,i collage, i modellini in scala, le fotografie a tiratura limitata e altro materiale da lui utilizzato. Tra i più noti interventi di Christo ricordiamo Valley Courtain, una cortina di ventimila metri quadrati collocata a Rifle Gap in Colorado; Surrounded Island nel 1981, in cui "impachetta" delle isole a largo di Miami inFlorida, gli alberi impacchettati lungo le Champs Elysées a Parigi nel 1987 e The Umbrellas
nel 1991,in cui 1880 persone aprono 3100 ombrelli alti sei metri e del diametro di otto metri a Ibaraki in Giappone
(Gabrovo,1935)
Studia all'accademia di Belle Arti di Sofia, a Praga e a Vienna. Nel 1958 si trasferisce a Parigi e inizia a "impacchettare" oggetti comuni della vita quotidiana. Nei decenni successivi realzza progetti sempre più impegnativi e ambiziosi, sia all'interno delle città, sia in vasti ambienti naturali secondo i principi della LAND ART,come in quasi tutti i progetti l'artista si finanzia vendendo gli studi preparatori, i disegni,i collage, i modellini in scala, le fotografie a tiratura limitata e altro materiale da lui utilizzato. Tra i più noti interventi di Christo ricordiamo Valley Courtain, una cortina di ventimila metri quadrati collocata a Rifle Gap in Colorado; Surrounded Island nel 1981, in cui "impachetta" delle isole a largo di Miami inFlorida, gli alberi impacchettati lungo le Champs Elysées a Parigi nel 1987 e The Umbrellas
nel 1991,in cui 1880 persone aprono 3100 ombrelli alti sei metri e del diametro di otto metri a Ibaraki in Giappone
EVENTI - MOSTRE (Bergomi, Berruti, Bolla, Demetz, M.Galliani, Verginer, Samorì, Viale)
sabato 8 agosto 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 338 Ottobre 2001
BoRGo&PiaZZa - SeGNi aNiMaTi Da uN SeNSo
BoRGo&PiaZZa
Rassegna espositiva di artisti pittori,
scultori ceramisti ed antichi mestieri nell' antico borgo medioevale
14 -15 AGOSTO 2009
Santa Sofia di strada in strada
Buskers Festival 2009
13-14-15 agosto 2009
SEGNI ANIMATI DA UN SENSO a cura di Angelo Toschi
-
IL TEMA HA ATTINENZA E PRENDE SPUNTO DALLE VICENDE DEL TERREMOTO IN ABRUZZO
SU CUI VORREMMO SOFFERMARCI
PER RIFLETTERE E LASCIARE UN SEGNO ED UN PENSIERO DI SOLIDARIETA'.
IL TEMPO PASSA MA NOI NON DIMENTICHIAMO
NOSTRO CONTRIBUTO SARA' VENDERE LE TELE NELLA MANIFESTAZIONE
PER POI DONARE IL RICAVATO AI BISOGNOSI DELL'AQUILA.
-
IL TEMA HA ATTINENZA E PRENDE SPUNTO DALLE VICENDE DEL TERREMOTO IN ABRUZZO
SU CUI VORREMMO SOFFERMARCI
PER RIFLETTERE E LASCIARE UN SEGNO ED UN PENSIERO DI SOLIDARIETA'.
IL TEMPO PASSA MA NOI NON DIMENTICHIAMO
NOSTRO CONTRIBUTO SARA' VENDERE LE TELE NELLA MANIFESTAZIONE
PER POI DONARE IL RICAVATO AI BISOGNOSI DELL'AQUILA.
Tra i partecipanti all'iniziativa con la loro opera
gli artisti e compagni di tante avventure:
Ivan Hic, Carla Battisti, Antonella Sassanelli,
Angelo Toschi, Murat Onol, Maya Lopez Muro,
Cristina Zuffellato e Enzo Correnti
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Inserito da ENZO CORRENTI
gli artisti e compagni di tante avventure:
Ivan Hic, Carla Battisti, Antonella Sassanelli,
Angelo Toschi, Murat Onol, Maya Lopez Muro,
Cristina Zuffellato e Enzo Correnti
-
Inserito da ENZO CORRENTI
venerdì 7 agosto 2009
LUCA PIGNATELLI
Luca Pignatelli
(Milano, 1962)
La ricerca artistica di Luca Pignatelli è tutta sospesa tra la fascinazione archeologica e la esplorazione del mito. La sua pittura vive della dicotomia tra lo sguardo ammirato e struggente della classicità e le pieghe polverose dell'indagine critica sugli elementi mitici del contemporaneo.
La sua poesia, e in questo sta il suo giudizio, vive nel fermo "immagine" del dipinto, della sospensione in apnea di un frame bloccato nell'attimo prima della tragedia. A lui la paura del lutto o la bellezza irraggiungibile delle effigi antiche scalfite dal tempo interessano come atti potenziali di distruzione o di estasi, non certo per l'indugio sugli scorci idilliaci o temibili. Sospesi e indolori nel tempo fissato.
Le superfici su cui l'artista interviene sono soprattutto tele di canapa cucite tra loro, pannelli industriali, coperture di cargo ferroviari, interrotti da cuciture doppie o da strappi ricuciti. Le immagini dei suoi quadri vivono così su un "campo" fatto di dislivelli e sobbalzi, di trame interrotte e pianure di colore, perché oltre che sulla tela tali immagini respirano anche sopra e attraverso le nervature e gli strappi, le cuciture e la trama lenta della canapa.
Immagini lente, fino a fermarsi del tutto. E fermandosi ci stupiscono e ci consolano. Come le immagini della memoria, che scorrono in noi per rivi imprevedibili, pronte a colpirci. Senza meste malinconie però.
dal sito d'arte "Gallerie Italiane"
(Milano, 1962)
La ricerca artistica di Luca Pignatelli è tutta sospesa tra la fascinazione archeologica e la esplorazione del mito. La sua pittura vive della dicotomia tra lo sguardo ammirato e struggente della classicità e le pieghe polverose dell'indagine critica sugli elementi mitici del contemporaneo.
La sua poesia, e in questo sta il suo giudizio, vive nel fermo "immagine" del dipinto, della sospensione in apnea di un frame bloccato nell'attimo prima della tragedia. A lui la paura del lutto o la bellezza irraggiungibile delle effigi antiche scalfite dal tempo interessano come atti potenziali di distruzione o di estasi, non certo per l'indugio sugli scorci idilliaci o temibili. Sospesi e indolori nel tempo fissato.
Le superfici su cui l'artista interviene sono soprattutto tele di canapa cucite tra loro, pannelli industriali, coperture di cargo ferroviari, interrotti da cuciture doppie o da strappi ricuciti. Le immagini dei suoi quadri vivono così su un "campo" fatto di dislivelli e sobbalzi, di trame interrotte e pianure di colore, perché oltre che sulla tela tali immagini respirano anche sopra e attraverso le nervature e gli strappi, le cuciture e la trama lenta della canapa.
Immagini lente, fino a fermarsi del tutto. E fermandosi ci stupiscono e ci consolano. Come le immagini della memoria, che scorrono in noi per rivi imprevedibili, pronte a colpirci. Senza meste malinconie però.
dal sito d'arte "Gallerie Italiane"
MaiLaRT a 45 GiRi (vinile) di Enzo Correnti
giovedì 6 agosto 2009
Giovanni Frangi
Giovanni Frangi
( Milano, 1959)
Dal 1978 al 1982 studia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1983 esordisce in una mostra collettiva di giovani pittori e scultori alla Rotonda di via Besana a Milano, cui segue nello stesso anno, alla Galleria La Bussola di Torino, la prima personale.
Presente in numerose esposizioni in Italia e all’estero, il suo lavoro è stato seguito da critici autorevoli come Achille Bonito Oliva e Giovanni Testori.
Nel 1996, alla XII Quadriennale di Roma, vince il premio della Camera dei Deputati, che consiste in una mostra allestita l’anno successivo nella Sala del Cenacolo a Montecitorio.
E’ del 1999 la rassegna a lui dedicata presso la Galleria del Credito Valtellinese al Refettorio delle Stelline a Milano, in cui figura una selezione di lavori ispirati alla vita del bosco, presentati in catalogo da Giovanni Agosti.
Nel 2000 alla Galleria Lawrence Rubin di Milano si inaugura Giovanni Frangi - Sculture, una "mostra per l'estate" composta unicamente di opere su carta di grandi dimensioni e di un grande lavoro esposto nel giardino, intitolato Fiordifragola. E’ l’inizio della sua produzione plastica.
Nel 2004 nelle Scuderie di Villa Menafoglio Litta Panza a Biumo Superiore, alle porte di Varese, prende vita Nobu at Elba, un'installazione composta da quattro grandissime tele dipinte, per complessivi quaranta metri, e da una ventina di sculture in gommapiuma bruciata, su cui si proietta la luce a intervalli regolari, nell'intenzione di rendere un'emozione analoga a quella che si prova di notte vicino a un corso d'acqua, in un ambiente disabitato.
La genesi del lavoro è documentata da un album di 132 fogli, riprodotto per l'occasione, che racconta, tra mille divagazioni, la progressiva definizione del progetto.
Accanto ai critici, sono molti i poeti e gli scrittori che si sono occupati del suo lavoro, tra i quali Piero Bigongiari, Luca Doninelli e Alda Merini.
Estratto da BoxArt galleria d'arte
( Milano, 1959)
Dal 1978 al 1982 studia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1983 esordisce in una mostra collettiva di giovani pittori e scultori alla Rotonda di via Besana a Milano, cui segue nello stesso anno, alla Galleria La Bussola di Torino, la prima personale.
Presente in numerose esposizioni in Italia e all’estero, il suo lavoro è stato seguito da critici autorevoli come Achille Bonito Oliva e Giovanni Testori.
Nel 1996, alla XII Quadriennale di Roma, vince il premio della Camera dei Deputati, che consiste in una mostra allestita l’anno successivo nella Sala del Cenacolo a Montecitorio.
E’ del 1999 la rassegna a lui dedicata presso la Galleria del Credito Valtellinese al Refettorio delle Stelline a Milano, in cui figura una selezione di lavori ispirati alla vita del bosco, presentati in catalogo da Giovanni Agosti.
Nel 2000 alla Galleria Lawrence Rubin di Milano si inaugura Giovanni Frangi - Sculture, una "mostra per l'estate" composta unicamente di opere su carta di grandi dimensioni e di un grande lavoro esposto nel giardino, intitolato Fiordifragola. E’ l’inizio della sua produzione plastica.
Nel 2004 nelle Scuderie di Villa Menafoglio Litta Panza a Biumo Superiore, alle porte di Varese, prende vita Nobu at Elba, un'installazione composta da quattro grandissime tele dipinte, per complessivi quaranta metri, e da una ventina di sculture in gommapiuma bruciata, su cui si proietta la luce a intervalli regolari, nell'intenzione di rendere un'emozione analoga a quella che si prova di notte vicino a un corso d'acqua, in un ambiente disabitato.
La genesi del lavoro è documentata da un album di 132 fogli, riprodotto per l'occasione, che racconta, tra mille divagazioni, la progressiva definizione del progetto.
Accanto ai critici, sono molti i poeti e gli scrittori che si sono occupati del suo lavoro, tra i quali Piero Bigongiari, Luca Doninelli e Alda Merini.
Estratto da BoxArt galleria d'arte
martedì 4 agosto 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 337 Settembre 2001
FRANZ BORGHESE
Franz Borghese
(Roma, 1941-2005)
Franz Borghese è nato a Roma nel 1941, dove compie i suoi studi all'Accademia delle Belle Arti allievo di Purificato, Caporossi, Turcato.
Nel 1967 presenta al Festival dei Due Mondi di Spoleto il suo film-pittura "La Grande Mela" che in chiave neoepressionistica racconta il tema dell'alienazione prodotta dalla società dei consumi. Nel 1968 presenta a Roma una personale sul tema "Processo alla Borghesia" e da allora studia e dipinge sui temi della classe borghese e dove avviene l'orientamento verso la satira sociale in chiave ironica e grottesca i protagonisti sono signori in cappello accompagnati da cani feroci, donnine in abiti vistosi, giocolieri, prestigiatori, dottori , ingegneri,sportivi, giocatori di scacchi, in un avvicendarsi di situazioni assurde e ridicole cogliendo l’aspetto più alienante, con ironia narra vizi e virtù della società del tempo, nota dominante che diventa il segno distintivo del pittore romano. Accolto con successo di critica e di pubblico da tutte le gallerie del mondo dal 1975 inizia i suoi viaggi e le sue mostre in Germania, esponendo nel corso degli anni a Caracas, Vienna, Amsterdam, Bruxelles e in tutte le gallerie italiane , uno degli artisti più ricercati dal collezionismo .
L'artista muore improvvisamente a Roma il 16 dicembre del 2005.
Nel riquadro un suo lavoro del 1996 dal titolo "La lite" olio su tela 25 x 35
(Roma, 1941-2005)
Franz Borghese è nato a Roma nel 1941, dove compie i suoi studi all'Accademia delle Belle Arti allievo di Purificato, Caporossi, Turcato.
Nel 1967 presenta al Festival dei Due Mondi di Spoleto il suo film-pittura "La Grande Mela" che in chiave neoepressionistica racconta il tema dell'alienazione prodotta dalla società dei consumi. Nel 1968 presenta a Roma una personale sul tema "Processo alla Borghesia" e da allora studia e dipinge sui temi della classe borghese e dove avviene l'orientamento verso la satira sociale in chiave ironica e grottesca i protagonisti sono signori in cappello accompagnati da cani feroci, donnine in abiti vistosi, giocolieri, prestigiatori, dottori , ingegneri,sportivi, giocatori di scacchi, in un avvicendarsi di situazioni assurde e ridicole cogliendo l’aspetto più alienante, con ironia narra vizi e virtù della società del tempo, nota dominante che diventa il segno distintivo del pittore romano. Accolto con successo di critica e di pubblico da tutte le gallerie del mondo dal 1975 inizia i suoi viaggi e le sue mostre in Germania, esponendo nel corso degli anni a Caracas, Vienna, Amsterdam, Bruxelles e in tutte le gallerie italiane , uno degli artisti più ricercati dal collezionismo .
L'artista muore improvvisamente a Roma il 16 dicembre del 2005.
Nel riquadro un suo lavoro del 1996 dal titolo "La lite" olio su tela 25 x 35
sabato 1 agosto 2009
MIMMO ROTELLA
Mimmo Rotella
(Catanzaro, 1918 Milano 2006)
Nel 1944 si diploma al liceo artistico di Napoli.
Tra il 1951 e il 1952 studia all'università del Kansas City. Tornato a Roma, nel 1953 esegue i primi decollage. Esponente della "giovane pittura romana", aderisce al Nouveau Rèalisme teorizzato da Pierre Restany. Mentre percorre una via di Roma osserva alcuni cartelloni pubblicitari, che mani ignote hanno strappato e lacerato , lasciando vedere parte di altri manifesti precedentemente affissi e poi ricoperti. L'artista capisce che l'accostamento dei diversi frammenti crea un insieme diverso, che comunica emozioni e suggestioni nuove. Questa sarà la sua arte per tutta la sua vita , oltre ai decollage eseguirà anche gli assemblage, e altre sperimentazioni in cui manipola oggetti e immagini della vita di ogni giorno.
(Catanzaro, 1918 Milano 2006)
Nel 1944 si diploma al liceo artistico di Napoli.
Tra il 1951 e il 1952 studia all'università del Kansas City. Tornato a Roma, nel 1953 esegue i primi decollage. Esponente della "giovane pittura romana", aderisce al Nouveau Rèalisme teorizzato da Pierre Restany. Mentre percorre una via di Roma osserva alcuni cartelloni pubblicitari, che mani ignote hanno strappato e lacerato , lasciando vedere parte di altri manifesti precedentemente affissi e poi ricoperti. L'artista capisce che l'accostamento dei diversi frammenti crea un insieme diverso, che comunica emozioni e suggestioni nuove. Questa sarà la sua arte per tutta la sua vita , oltre ai decollage eseguirà anche gli assemblage, e altre sperimentazioni in cui manipola oggetti e immagini della vita di ogni giorno.
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 336 Agosto 2001
UGO NESPOLO
Ugo Nespolo
( Mosso Santa Maria (Biella) 1941)
Si è diplomato all'Accademia Albertina di Belle Arti con Enrico Paulucci ed è laureato in Lettere Moderne con una tesi in Semiologia.
I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuriconcettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta ad un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un'accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Negli anni Settanta Nespolo si appropria di un secondo mezzo di espressione, il cinema: in particolare quello sperimentale, d'artista. Gli attori sono artisti amici, da Lucio Fontana a Enrico Baj, a Michelangelo Pistoletto. Ai suoi film hanno dedicato ampie rassegne istituzioni culturali come il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Philadelphia Museum of Moderm Art, la Filmoteka Polska di Varsavia, la Galleria Civica d'Arte Moderna di Ferrara. Negli anni Settanta incomincia anche la sperimentazione con tecniche (ricamo, intarsio) e materiali inconsueti, (alabastro, ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento). Gli anni Ottanta rappresentano il cuore dei 'periodo americano': Ugo Nespolo trascorre parte dell'anno negli States e le strade, le vetrine, i venditori di hamburger di New York diventano i protagonisti dei suoi quadri. In questi anni si accumulano anche le esperienze nel settore dell'arte applicata: Nespolo è fedele al dettato delle avanguardie storiche di 'portare l'arte nella vita' ed è convinto che l'artista contemporaneo debba varcare i confini dello specifico assegnato dai luoghi comuni tardoromantici.
Un estratto da MANIFESTAZIONI ASTIGIANE MAGGIO-DICEMBRE 2000 a cura del Comune di ASTI
Nel riquadro " Flora mista" cm 30x40
( Mosso Santa Maria (Biella) 1941)
Si è diplomato all'Accademia Albertina di Belle Arti con Enrico Paulucci ed è laureato in Lettere Moderne con una tesi in Semiologia.
I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuriconcettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta ad un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un'accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Negli anni Settanta Nespolo si appropria di un secondo mezzo di espressione, il cinema: in particolare quello sperimentale, d'artista. Gli attori sono artisti amici, da Lucio Fontana a Enrico Baj, a Michelangelo Pistoletto. Ai suoi film hanno dedicato ampie rassegne istituzioni culturali come il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Philadelphia Museum of Moderm Art, la Filmoteka Polska di Varsavia, la Galleria Civica d'Arte Moderna di Ferrara. Negli anni Settanta incomincia anche la sperimentazione con tecniche (ricamo, intarsio) e materiali inconsueti, (alabastro, ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento). Gli anni Ottanta rappresentano il cuore dei 'periodo americano': Ugo Nespolo trascorre parte dell'anno negli States e le strade, le vetrine, i venditori di hamburger di New York diventano i protagonisti dei suoi quadri. In questi anni si accumulano anche le esperienze nel settore dell'arte applicata: Nespolo è fedele al dettato delle avanguardie storiche di 'portare l'arte nella vita' ed è convinto che l'artista contemporaneo debba varcare i confini dello specifico assegnato dai luoghi comuni tardoromantici.
Un estratto da MANIFESTAZIONI ASTIGIANE MAGGIO-DICEMBRE 2000 a cura del Comune di ASTI
Nel riquadro " Flora mista" cm 30x40
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