Per tutti coloro che visitano questo blog
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Vi invito a guardare il documentario in fondo alla pagina è un'opera d'arte.
"Cosa c'è sotto le nuvole"
Il video descrive il degrado in atto nelle Alpi Apuane .
Regia,Testi,Musica di:
Alberto Grossi
Vincitore del premio speciale al Mountain Film Festival di Trento.
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domenica 31 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 294 Febbraio 1998
ARTE Numero 294
Febbraio 1998
Copertina
Max Rohr
La nuova pittura
riparte da Hitchcock
Grandi mostre
Rauschenberg
Katz
Bonnard
Esclusivo
Lucio Dalla
gallerista
Inoltre
Arnoldi, Di Staso, Gandolfi.
VINICIO BERTI
Vinicio Berti
(Firenze 1921 – 1991)
Mi piace aprire questa nuova categoria di "Artisti storicizzati da riscoprire e da rivalutare" con un autentico e grande artista come è stato Vinicio Berti, perché proprio Berti. Prima di tutto perché è stato ingiustamente dimenticato dalla scarsa sensibilità di tanti critici i quali non hanno dato quel giusto riconoscimento ad un periodo della storia dell'arte Italiana che va sotto il nome di "Astrattismo Classico" assieme a Gualtiero Nativi Bruno Brunetti,Alvaro Monnini e Mario Nuti hanno dato vita al movimento inserendosi con forza sulla strada delle avanguardie storiche e nel generale rinnovamento della cultura artistica europea.
Questo movimento è nato nel 1947, in Italia in quel momento, nascevano quasi contemporaneamente tre gruppi, FORMA di Roma,(Accardi,Attardi,Consagra,Dorazio,Guerrini,Perilli,Sanfilippo,Turcato) il M.A.C. di Milano (Dorfles,Monnet,Munari,Soldati) e appunto l'ASTRATTISMO CLASSICO a Firenze.
Nelle prime tre mostre una nel "47 dove parteciparono tutti artisti toscani...la seconda nel "48 vi parteciparono artisti di Firenze Roma e Milano.......mentre la terza nel "49 fu molto più ampia con la partecipazione di artisti stranieri tra i quali Vasarely........ Per Berti bisognava rinnovarsi, gli artisti italiani erano rimasti indietro rispetto alle altre realtà europee , causa vent'anni di dominio fascista relegando l'Italia in una posizione di secondo piano.Il gruppo si sciolse nel 1950 ma Berti continuò a sviluppare ed ampliare le possibilità espressive dell’Astrattismo Classico nel contenuto e nella forma con il ciclo delle Cittadelle ostili (1955-56) all’Omaggio a Einstein,......i cicli delle Brecce nel tempo (1955-58)e dell’Avventuroso astrale (1959-65), ispirato alle prime imprese spaziali, nel 1966 è la volta delle Cittadelle di resistenza, Partenza zero, Geometria volumetrica, Realtà antagonista, sino aDal basso in alto (1981), preludio alle più recenti Visioni verso l’alto.
Nel riquadro:
"Oppositore e quantità antagoniste"
Cm 60x80 (1973)
sabato 30 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 293 Gennaio 1998
GRAHAM SUTHERLAND
Graham Sutherland
(Londra, 1903-1980)
Dopo gli studi al Goldsmith College di Londra si dedica per alcuni anni all'incisione e insegna alla Chelsea School of Art. Inizia a dipingere nel 1931, cercando i significati più reconditi e inquietanti della natura, come della realtà quotidiana o dell'inconscio. I suoi dipinti sono esposti per la prima volta alla Rosenberg and Helf Gallery di Londra nel 1938. La sua pittura , sospesa tra realismo e allucinazione, presenta sin dagli inizi caratteri visionari e inquietanti che gli derivano da studi e influssi surrealisti. Durante il periodo della guerra registrò nei suoi dipinti i tragici effetti dei bombardamenti. Dopo la seconda guerra mondiale comincia a trattare anche il tema della figuraGRAHAM umana. Nel 1946 espone per la prima volta a New York presso la Buchholz Gallery di Curt Valentin. L’anno successivo, durante un viaggio nella Francia meridionale, conosce Picasso e Matisse. Negli anni Cinquanta i soggiorni sulla costa meditteranea gli danno lo spunto per una serie di composizioni dai colori vivaci, in cui la natura è espressa con forme spinose e intricate, i suoi oggetti, i suoi frammenti, le sue atmosfere, la sua materia, il suo illimitato, caotico e misterioso groviglio, tanto diretto, profondo e originale come pochi altri pittori del nostro secolo hanno avuto. Le stesse forme acute e aggrovigliate caratterizzano in seguito la figura umana. Dagli anni Cinquanta si aggiunge alla sua ricerca il tema del bestiario. Nel 1952, in occasione della sua personale alla Biennale di Venezia, visita l’Italia. L'artista è stato anche autore di celebri ritratti.
venerdì 29 maggio 2009
Arte Monadori - Copertine Vecchi Numeri N° 292 Dicembre 1997
DANIEL SPOERRI
Daniel Spoerri
(Galaz, Romania, 1930)
Romeno di nascita, vittima delle persecuzioni naziste, Daniel Spoerri è arrivato all'arte attraverso la danza, il mimo, il teatro, ha aderito a Fluxus. Spoerri , fà parte , dal 1960, del gruppo di "Noveaux Rèalistes", la sua attenzione volge inizialmente verso tutto ciò che il vivere quotidiano lascia come residuo, il suo lavoro si basa essenzialmente nel preservare elementi prelevati da un contesto banale per ricontestualizzarli come ad esempio sono i tavoli sporchi e disordinati con vasellame, subito dopo un pasto, che egli fissa sul piano, nello squallido deterioramento, facendoli ruotare verticalmente, proponendoli come relitti, come reperti futuri dei rifiuti della nostra civiltà. Durante le azioni collettive del gruppo dei Noveaux Rèalistes, l'artista trasforma spesso gallerie in ristoranti. Gli avanzi di cibo e il vasellame lasciato dai clienti viene subito fissato e incollato sul posto, e costituioscono i suoi tableaux-pièges, "quadri trappola" "ready mades" (nature morte del caso). Spoerri aveva aperto anche un ristorante a Dusseldorf, dove di rado faceva visita, e li continuava a portare avanti , sullo stesso tema, le sue idee, producendo esempi di "Eat art" (riproduzioni commestibili di opere d'arte) . Dopo aver girato il mondo ed essere vissuto a New York, in un'isola greca, a Dusseldorf e nei dintorni di Parigi, negli anni novanta l'artista è approdato sull'Amiata,in Toscana, dove lì a dato vita al progetto di un parco Il Giardino di Daniel Spoerri Hic Terminus Haeret collocando le proprie opere insieme a quelle di altri artisti di fama internazionale, integrandole nel paesaggio.
giovedì 28 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 291 Novembre 1997
ALEXIS ROCKMAN
Alexis Rockman
(New York, 1962)
Nasce a New York City nel 1962 interessato per l'ambiente e la natura in generale, come dimostrano le sue assidue frequentazioni presso il Museo di Storia e Scienza Naturali, della propria città. Ha frequentato l'Art Students League di New York proseguendo gli studi presso la Rhode Island School of Design (un college privato di arte e design) in Providence (USA) nel periodo tra il 1980 e il 1982, laureandosi nel corso del 1985 alla School of Visual Arts di New York. Ha insegnato disegno e pittura nel corso del 1998 presso la Columbia University di New York e nel 2001 alla Harvard University di Cambridge nel Massachusetts. Rockman Alexis è un' artista biotech, esponente di una nuova tendenza mondiale che porta l’arte dentro i laboratori di genetica e di biologia. Appassionato di botanica e zoologia sin dall'infanzia dipinge paesaggi fantastici(mondi preistorici, biosfere notturne, foreste surreali) popolati da animali che paiono il frutto di sofisticate manipolazioni genetiche. In questi dipinti pochi sono gli elementi puramente immaginari. Rielabora un repertorio di immagini e temi tratti da film di fantascienza, dalle illustrazioni scientifiche , dalla cultura Pop , dalla pittura di genere e dalla grande tradizione paesaggistica . "La chiave dei miei lavori -spiega l'artista - consiste nell'inserimento di cose inventate , o almeno non scentifiche, dentro dei fatti reali e cose scentifiche. Questi quadri dovrebbero provocare delle domande sul come è organizzata la nostra informazione, che è poi come concettualizziamo la nostra relazione con il mondo"
mercoledì 27 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 290 Ottobre 1997
RENATO MAMBOR
Renato Mambor
(Roma, 1936)
Renato Mambor, comincia a dipingere a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, un periodo in cui molta arte confluiva verso l'informale. I suoi lavori invece, si allontanano totalmente da questo tipo di esperienza, diventando protagonista negli anni Sessanta della "Scuola di Piazza del Popolo", quando a Roma si era formata una generazione di artisti e intellettuali, amici e compagni di avventura, che lasciò un'impronta indelebile nella ricerca culturale italiana, che fu anche la risposta italiana, tra metafisica e futurismo, alla Pop Art americana, con artisti quali Schifano, Pascali, Angeli, Festa, Lo Savio. Negli anni Settanta, influenzato dall'amicizia di Paola Pitagora, il suo interesse va gradualmente a focalizzarsi sul teatro e sul corpo, previlegiando inoltre il mezzo fotografico, comincia a lavorare con le “azioni fotografate”, a metà strada tra body art e performance. Ritorna alla pittura negli anni Novanta sviluppando temi della percezione. Le sue opere acquistano una vera e propria dimensione ambientale, nella quale lo spazio è invaso da costruzioni, da progettazioni ove si fondono architettura e figurazione
martedì 26 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 289 Settembre 1997
ANTONIO POSSENTI
Antonio Possenti
(Lucca, 1933)Antonio Possenti è nato a Lucca l'11 gennaio 1933.
Avviato agli studi classici, (dopo il Liceo Classico si è laureato in Legge all'Università di Pisa), ha assai precocemente scoperto le qualità espressive del disegno. Fondamentale e' l'incontro col grande Chagall a St-Paul-de-Vence, in Costa Azzurra, nel 1957, che il giovane Possenti vede come un vate, un maestro da cui prendere infiniti spunti. Alla pittura è giunto, da autodidatta, dal disegno e dall'illustrazione, e vi si è consacrato stabilmente dopo un' attività quasi esclusivamente grafica nel 1960, e da li in poi si è dedicato con continuità alla pittura, e con grande fantasia e gusto fra il surreale e il Naif, narra favole di strani uccelli, di boschi incantati, di giocattoli fantastici, di un corollario di cani, rinoceronti (animale totemico del Maestro), farfalle, conigli, scimmie, pesci.... Per non parlare poi delle varie figure mitologiche, dei marinai... Tutto questo dimostra la semplicità e la leggerezza dello spirito di Possenti, che è rimasto, appunto, eterno fanciullo, infatti per lui il dipingere è appagare una sete fanciullesca fatta di assonanze, di ricordi e di emozioni. E’ stato presente in importanti e qualificate rassegne nazionali ed internazionali ed ha effettuato numerosissime esposizioni personali; ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti prestigiosi ed è presente in collezioni pubbliche italiane e straniere.
lunedì 25 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 288 Agosto 1997
ARTE Numero 288
Agosto 1997
Copertina:
Come un Romanzo
Un'estate alla scoperta di dieci
artisti italiani tutti da leggere
Il principe Carlo
Nella Toscana di Forster
Design erotico
in mostra a Londra
Botero a Lugano
Inoltre:
Petrus, Bottoni, Pignatelli,
De Grandi, Possenti, Scano,
Broggi, Marchi.
LUCA ALINARI
Luca Alinari
(Firenze , 1943) Tiene la sua prima personale nel 1968 alla Galleria Inquadrature di Firenze dove l'anno seguente espone provocatoriamente solo una persona viva. Si muove all'interno della tradizione neodada utilizzando i materiali più svariati e tecniche differenti, dal disegno alla decalcomania, al riporto fotografico, al collage all'uso di colori fluorescenti, sui più diversi supporti. Nella seconda metà degli anni settanta comincia ad essere invitato alle più importanti manifestazioni artistiche e nel 1982 alla Biennale di Venezia. Le sue opere attuali sono un filtro di riflessione che arricchisce la realtà, sociale ed autobiografica, vissuta; filtro che esprime attraverso una notevole precisione figurale. I suoi paesaggi in cui risulta assente ogni preoccupazione prospettica, rimandano al giocoso e fantastico mondo dell'infanzia, consentendo viaggi immaginari in magici mondi di letteraria memoria. I quadri di Alinari possono essere apprezzati e condivisi o turbare l'osservatore, ma certamente non lo lasciano indifferente, essi attirano lo sguardo e coinvolgono la natura più intima dell'uomo. Vive e lavora a Rignano sull'Arno.
Dal sito " L' URLO " Rivista d'arte contemporanea.
Nel riquadro:
" Vigna Rossa " tecnica mista su tela applicata su tavola cm 40 x 50 (1994)
domenica 24 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 287 Luglio 1997
ANDREA MARTINELLI
Andrea Martinelli
(Prato, 1965)
Andrea Martinelli, classe 1965 è originario di Prato, dove tutt'ora vive e lavora. La sua prima mostra personale è del 1987 quando il Comune di Prato insieme all'Azienda autonoma del Turismo, organizzarono l'esposizione presso la Basilica di S.Domenico, dove vennero esposte le opere realizzate dal pittore tra il 1985 ed il 1987. Uno dei più grandi disegnatori contemporanei italiani, immagini di vecchi, malati con la pelle logorata dal tempo, cadente, esplorati nei minimi particolari ripresi nel lato tragico dell'esistenza, riuscendo a coglierli nei loro aspetti più estremi e drammatici, nella transitorietà dalla vita alla morte, sono queste le immagini dei lavori dei suoi primi anni. L'artista in una intervista dice che ha iniziato a dipingere i vecchi dopo la morte del nonno, all'inizio degli anni Novanta. Per un anno ha girato ospizi e case di riposo in un tour straziante e nello stesso tempo straordinario dal punto di vista emotivo. Ancora oggi la sua indagine mira soprattutto alla natura umana, cercando attraverso la capacità del segno di cogliere il disagio che si nasconde dietro ogni persona , i problemi e la drammaticità che caraterizza l'esistenza dell'uomo. Numerosissime le esposizioni del pittore in Italia e all'estero, degne di nota ad esempio l'esposizione al Friissiras Museum di Atene. Nel 1998 e' presente alla Quadriennale di Roma, dove riceve il premio acquisto dalla Camera dei Deputati, nel 2001, tiene delle personali al Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo, a cura di Vittorio Sgarbi, alla Galerie Le Point di Montecarlo, a cura di Gilbert Lascault, e alla Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ciampino, a cura di Tiziana D'Achille e testi di Marco Di Capua. Nello stesso anno, gli viene assegnato il riconoscimento ''Le Muse'', al XXXV Premio Internazionale, in Palazzo Vecchio a Firenze. Del 2003 e' la personale -Un certo sguardo- alla Montrasio Arte di Milano - in catalogo saggi di Carlo Castellaneta e Flaminio Gualdoni - e quella alla Compagnia del Disegno di Milano di sole opere grafiche. È invitato da Alessandro Riva alla mostra -Volti- nel contesto della 50° Biennale di Venezia. Nel 2005, partecipa a -Il male. Esercizi di pittura crudelle- alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e a -Il Ritratto interiore- al Museo Archeologico di Aosta, curate da Vittorio Sgarbi, e a Londra alla Albemarle Gallery in -What's realism?- a cura di Edward Lucie Smith.
sabato 23 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 286 Giugno 1997
MARIO NIGRO
Mario Nigro
(Pistoia 1917 – Livorno 1992)
Un artista da rivalutare, è sicuramente Mario Nigro, da giovanissimo studiò piano e violino e si dedicò per diletto alla pittura,senza tralasciare gli studi universitari, dopo un primo momento figurativo , dal 1946 si trasformò, fino a diventare una pittura astratta. Il lavoro di questi anni trova un immediato consenso internazionale.
Nel 1951 Gillo Dorfles presenta una sua mostra personale alla Libreria Salto a Milano. Assieme a Munari e Soldati è tra i promotori del movimento Arte Concreta MAC. Alla fine del 1952 le prime opere appartenenti al ciclo "Spazio totale" che lo porteranno alla nascita del gruppo M.A.C./Espace, fusione tra il M.A.C. italiano e il gruppo francese Espace. Nigro rimane uno dei maestri dell'arte italiana che ha sempre mantenuto una prospettiva e un riferimento a una dimensione internazionale del proprio linguaggio, la sua identita' espressiva, fatta di verdi acidi e gialli lampeggianti tra fitte tessiture geometriche e griglie strettissime molto vicina all' optical, lo porterà inevitabilmente ad una sua rivalutazione probabilmente già iniziata alla Biennale di Venezia del 1993, ( e tutt'ora in corso ) dove venne esposto un suo quadro del 1954.
giovedì 21 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 285 Maggio 1997
ARTE Numero 285
Maggio 1997
Copertina:
Robert Gligorov
Avanguardie i l futuro
è adesso
Inchiesta
La nuova figurazione
tutta al femminile
Città d'arte
intorno all'Accademia
Palermo si rinnova
Inoltre:
Borghi, Lazzaro,
Hogarth, Galliani.
GIUSEPPE BANCHIERI
Giuseppe Banchieri
(Milano 1927 – Ronchi (MS) 1994)
Nato a Milano nel 1927. A seguito del trasferimento della sua famiglia trascorse infanzia e giovinezza a Firenze qui dopo aver frequentato gli studi si iscrive alla facoltà di ingegneria, poi decide di dedicarsi alla pittura frequentando prima l'Accademia fiorentina e poi ritornando a Milano, all'Accademia di Brera dove ha come maestro Aldo Carpi. Aderisce insieme a Ferroni, Cesetti, Romagnoni, Vaglieri e Bodini al movimento del Realismo Esistenziale. La sua pittura ha come soggetto la realtà quotidiana espressa in vedute di cortili, muri scalcinati, periferie e nature morte. I soggetti degli ultimi anni di attività sono trasposizioni in chiave naturalistica che sgorgano dalla memoria attraverso sovrimpressioni o riflessi.Di particolare rilievo sono le partecipazioni alle Biennali di Venezia nel 1958 e nel 1962 e alle Quadriennali di Roma nel 1959, 1965, 1972. Si è spento nel 1994 a Ronchi, di Massa (MS) ove da tempo risiedeva.
mercoledì 20 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 284 Aprile 1997
FRANCO ANGELI
(Roma, 1935 - 1988)
Formatosi nel fertile clima dell'arte informale, iniziò a dipingere utilizzando materie recuperate da oggetti di uso quotidiano, giornali, fotografie, poi assemblate e colorate. Nel 1955 conosceTano Festa, Mario Schifano, Giosetta Fioroni e altri giovani artisti che lo aiutano ad approfondire il suo naturale interesse e intuito pittorico. Alle soglie degli anni Sessanta, facendo riferimento all'opera di Jasper Johns, Angeli aderì ai modi della pop art americana, cui, nel tempo, rimase fedele; appartengono a questa seconda fase le tele "velate", ottenute con strati successivi di garza che offuscano noti simboli ideologici e politici (Le miniere di re Salomone, 1962; Testa di lupa capitolina, 1964; Paesaggio simbolico e Paesaggio occidentale, entrambi del 1974). Negli ultimi tempi di attività ha adottato anche soluzioni neogeometriche, con l'inserimento di metalli. Il linguaggio pittorico di Angeli, articolato in un duplice senso di aggressione e negazione, denuncia altresì la permanenza nella coscienza collettiva di forme simboliche anche desuete, e rende la sua opera un esempio particolarissimo della concezione europea della pop art. Nel 1989 viene istituito l’archivio per la pubblicazione di Franco Angeli e finalmente nel 2002, più precisamente durante il mese di febbraio a Milano viene presentato il primo volume "Franco Angeli - Opere" dell'archivio di Angiolino Calestani e presentato da Francesco Gallo. Muore nel 1988 all'età di 53 anni.
Articolo riportato dal portale d'arte "Gnomiz Art"
Nel riquadro :
" Battaglia" cm 120x100 (1984)
martedì 19 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 283 Marzo 1997
DAVID HOCKNEY
David Hockney
(Bradford,1937) Artista inglese che vive in California dalla metà degli anni sessanta. Cresciuto all'ombra della pittura di Bacon, studiato e conosciuto in Inghilterra, è stato riconosciuto come uno dei maggiori pittori pop. I colori squillanti, l'indifferenza umana, la lucentezza geometrica dei bordi , i riflessi dell'acqua sono le carratteristiche fondamentali della sua famosissima serie di olii, realizzata alla fine degli anni sessanta , che ritraggono le piscine delle ville di Los Angeles, soggetti tipicamente californiani, con palme, grandi vetrate , sole .
Accanto all'attività di pittore , è altrettanto nota quella con la fotografia polaroid, la sua serie di "Joiners" opere formate con l'accostamento di decine e decine di polaroid scattate a brevissima distanza di tempo, ma non simultainamente, su particolari di un soggetto,e poi assemblate a ricostruire quel soggetto, di solito una figura in un interno, in questo modo assume la fisionomia, e l'idea, di un'opera cubista.
lunedì 18 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 282 Febbraio 1997
DANIEL BUREN
Daniel Buren
(Boulogne -sur-Seine, 1938) Ha studiato all'Ecole Nationale Superieure des Metieres d'Art, di Parigi.
Esordisce come pittore , dipingendo opere astratte composte da bande verticali alternativamente bianche e nere o di due colori diversi. Il motivo a bande viene ripetuto invariato per circa vent'anni. Spinto da motivazioni ideologiche ad abbandonare la pittura su cavalletto, considerata un veicolo di mercificazione dell'arte, nel 1960 comincia a realizzare le sue opere in spazi aperti o ad adattarle alle sale dei musei e delle gallerie in cui espone, con l'intenzione di trasformare lo spazio e modificarne la percezione. Lavora anche all'esterno , dipingendo parti di monumenti, appendendo bandiere a strisce su edifici importanti o installando pannelli a sandwich per le strade.Nei suoi lavori realizzati in situ, pittura, tessuto, legno, metallo, specchio, vetro, carta sono abbinati a formare opere a parete oppure complesse strutture ambientali intese a proporre una lettura critica dell’oggetto d’arte, con riferimento alla sua storia disciplinare e culturale alla codificazione del contesto, al rapporto con il fruitore. Le sue opere, che hanno spesso carattere effimero, sono documentate dallo stesso Buren con "foto-souvenir".
domenica 17 maggio 2009
Arte Mondadori - Copertine Vecchi Numeri N° 281 Gennaio 1997
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